Lennard KÄMNA. 10. Una tappa al Tour 2020 e adesso una al Giro. Terza vittoria stagionale dopo frazioni all'Andalucia e al Tour of The Alps, sesta in carriera. Il 25enne tedesco della Bora Hansgrohe è corridore di spada e di fioretto, di lotta e governo. Un atleta che se gli chiedi una mano te la dà, se gli lasci spazio se lo prende e non lo vedi più. Chirurgico e intelligente, è prevedibile che in questo Giro qualcosa possa ancora inventarsi.
Juan Pedro LOPEZ. 10. L’ultimo spagnolo in rosa era stato Alberto Contador, ma questo corridore tascabile (è alto 160 centimetri) è la maglia rosa iberica più giovane di sempre, visto che si veste con i colori del Giro a 24 anni. Festa in casa Trek Segafredo, che fino a domenica porterà in giro la maglia del Giro.
Rein TAARAMÄE. 8. L’estone della Intermarché Wanty Gobert entra nella fuga di giornata e fa giornata. Lui è uno degli indiziati alla vittoria di tappa, perché atleta tosto, coriaceo, che sa lottare, anche se oggi, su un traguardo così difficile e probante, si deve accontentare della piazza d’onore.
Sylvan MONIQUET. 7,5. Il 24enne belga della Lotto Soudal finisce una tappa tosta nelle zone nobili della classifica, dopo una giornata di fatica. Applausi.
Mauri VANSEVENANT. 7,5. Il 22enne belga della Quick-Step è stato oggi per un po’ virtualmente maglia rosa grazie al vantaggio costruito con la fuga dei 14. L’anno scorso, al primo anno da professionista, vinse il GP Industria & Artigianato. Oggi si mostra al mondo con una tappa di assoluto livello, dove le pendenze per lui erano al limite del proibitivo. Il piatto della bilancia, però, pende chiaramente all’insu.
Richard CARAPAZ. 7,5. Fa il suo, grazie anche a suoi: e lo fa bene. Non ha fretta per mettere la bandierina su questo Giro, ma è chiaramente molto veloce. Non dimenticatevi mai la dote del corridore ecuadoriano: l’intelligenza.
Romain BARDET. 7,5. Il francesino non è uno stupido, difatti non perde di vista mai il più intelligente (Carapaz). Corre di rimessa, rispondendo colpo su colpo. Nei Grandi Giri, fino a prova contraria, si fa così.
Pello BILBAO e Mikel LANDA. 7,5. Non hanno fretta di recuperare qualcosa, aspettano probabilmente il Blockhaus domenica, oggi si accontentano di restare lì, con la crema del Giro.
Joao ALMEIDA. 7,5. Il 23enne portoghese non fa proclami e, per il momento, gioca a nascondersi. È un Giro lungo e molto logorante, quindi meglio non logorarsi. E lo fa bene.
Alejandro VALVERDE. 8. Il Grande Vecchio arriva tra i primi (12°) anche sull’Etna. È qui per fare il meglio che può, e lo sta facendo.
Giulio CICCONE. 7. Il 27enne abruzzese del team Trek Segafredo non si fa prendere dalla smania di dimostrare che c’è, nonostante il suo carattere lo possa portare ad esagerare, ad accendere la miccia anzitempo, ma anche lui attende, in un Giro che li aspetta tutti: non solo al varco, ma più avanti. Dimenticavo: è il primo degli italiani, nella tappa (13°) e in classifica (19°).
Thymen ARENSMAN. 7,5. Sornione come il suo capitano, il pupo 22enne olandese. Bella combriccola quella del Team DSM. Sono qui per fare il meglio possibile e al momento stanno procedendo benissimo.
Simon YATES. 7. Paura per uno scivolone, poi, giustamente, pensa a portare in albergo la pelle, senza perdere un secondo. Bene così.
Domenico POZZOVIVO. 6,5. Il 39enne lucano perde qualche secondo, ma non più di tanto. Se fossimo in lui, ci riterremmo più che soddisfatti.
Vincenzo NIBALI. 5,5. Fa quello che può, dopo una primavera tribolata nella quale ha fatto quello che poteva. Lui stesso l’ha detto senza tanti giri di parole: «Arrivo al Giro a fari spenti», sull’Etna ci arriva con una luce fioca.
Tom DUMOULIN. 4. L’olandese non sa capacitarsi di un distacco così pesante (arriva a 9’10” dal vincitore), se è per questo anch’io.
Miguel Angel LOPEZ. 17. Altro che Etna, altro che terza settimana, al povero corridore colombiano gira subito male, e alla fine gira anche qualcosa d’altro. Niente da fare, anche quest’anno. Il team kazako parla di problema muscolare alla coscia sinistra, del quale il 28enne colombiano soffre già dal primo giorno. La tappa dell’Etna fa male solo a nominarla.
Valerio CONTI. 7. Il romano dell’Astana va all’attacco, con un bel gruppetto, ricco e assortito. Con lui ci sono Mauri Vansevenant (QuickStep), Lilian Calmejane (Ag2r Citroen), Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo), Rein Taaramae (Intermarche Wanty Gobert), Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), Gijs Leemreize (Jumbo Visma), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Stefano Oldani (Alpecin Fenix), Alexander Cataford (Israel Premier Tech), Diego Camargo (EF), Erik Fetter (Eolo Kometa), Remy Rochas e Davide Villella (Cofidis). Da qui nasce la corsa e gran parte della classifica di tappa.
Natalino TESFATSION. 6. Natnael, il ragazzo della Drone Hopper Androni, ci prova quasi subito, con Jonathan Caicedo (EF), Nico Denz (DSM), Thomas De Gendt e Matthew Holmes (Lotto Soudal). Provano a prendere il largo, ma un futuro distopico si palesa davanti ai loro nasi. Per dirla alla Sandro Piccinini: la fuga non va!
Lorenzo FORTUNATO. 17. Per il momento non è un ragazzo fortunato, Lorenzo, che vive un inizio di Giro complicato e un inizio di tappa doloroso, finendo per le terre nel centro storico di Noto. Per terra, oltre al ragazzo della Eolo Kometa, ci finiscono David De La Cruz (Astana), Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Simon Yates, uomo classifica della BikeExchange. Nulla di grave, ma quando si cade non è mai piacevole.
Luca COVILI. 17. Rischi del mestiere. Al km 12, in una curva, una moto della staffetta che sta per risalire il gruppo, finisce per terra. Tra i malcapitati che restano coinvolti in questo incidente ci sono il 25enne modenese Luca Covili della Bardiani Csf Faizanè e il 36enne tedesco Roger Kluge della Lotto Soudal. In una fase statica di corsa, prima che si mettano in moto, una moto li rende per qualche minuto più che statici, immobili.