Mathieu VAN DER POEL. 10. Chirurgico e spietato, in un esercizio di tanatosi che ce lo fa apparire morto, prima di essere letale. Scuote il capo, come a significare l’incredulità per una vittoria che gli arriva al primo colpo e che gli vale anche la maglia rosa. Chirurgico e spietato, ma anche di parola, visto che non ha mai nascosto il proprio amore per la nostra corsa e il desiderio di fasciarsi di rosa dopo aver vestito il giallo. Domani la crono: ha tempo per metabolizzare, soprattutto ha tutto per poter tenere a bada anche il tempo e tenersi stretta la maglia rosa. Per lui 39a vittoria in carriera, la prima al Giro, la quarta in questa stagione. Dopo il numero di oggi, qualche numero.
Biniam GIRMAY. 9. Il 22enne corridore eritreo della Intermarché fa subito vedere di che pasta è fatto e, soprattutto, quali siano le sue ambizioni. Voleva lasciare subito il segno e per poco non gli riesce di regalare al Continente Nero anche la prima rosa. Ma è questione solo di tempo: questo è un talento purissimo, corridore di classe vera che in queste tre settimane ci saprà deliziare. Per non sbagliare, si è già portato avanti con il lavoro.
Pello BILBAO. 7,5. È il Pello del Team Barhain Victorious. Il traguardo, per uno come lui, è intrigante assai. Lui si butta nella mischia e resta lì nella scia dei migliori.
Magnus CORT. 7. Il 29enne danese della EF educayion-EasyPost fa quello che può, su un traguardo che vede quei due là nettamente più potenti e lesti. Resta in scia, e per oggi va bene così.
Wilco KELDERMAN. 8. L’esperto corridore olandese della Bora Hansgrohe si butta nella mischia a porta a casa qualche secondo prezioso, che può far comodo: in un Giro non si butta via mai niente.
Richard CARAPAZ. 8. Che sia un corridore intelligente lo sappiamo perfettamente, che sappia leggere le situazioni anche, che sia venuto qui con i favori del pronostico e per vincere nuovamente la corsa rosa anche, se avevamo qualche dubbio di tutto questo, ce l’ha mostrato subito: se c’è da tenere le posizioni di testa, lui le tiene. E qualcosa pure guadagna.
Bauke MOLLEMA. 8. Questo arrivo cosa ci dice, che per la Trek Segafredo la classifica la farà lui? Ah, saperlo… Intanto sprinta e sta lì.
Diego ULISSI. 6,5. È il primo degli italiani, anche se fatica non poco a tenere le posizioni di avanguardia su un traguardo che qualcuno pensava non fosse poi così duro. Ci arrivano alla morte, con il fiato corto e le gambe a ciondoloni. Lui porta a casa un 8° posto che di questi tempi fa morale.
Andrea VENDRAME. 6,5. Joker non teme la concorrenza e si butta con generosità. Per lui un posto nella top ten, che è solo l’inizio per prendere le misure.
Vincenzo ALBANESE. 5,5. La sua Eolo Kometa si dà un gran daffare, lui ce la mette tutta per poter portare in albergo qualcosa di buono, ma ci torna con la bocca amara.
Joao ALMEIDA. 5,5. Lascia per strada qualche secondo, ma siamo solo al primo tempo.
Simone CONSONNI. 5. Le intenzioni sono buone, ma alla fine deve prenderne atto, non è un traguardo per lui: sarà per la prossima volta.
Davide BALLERINI. 5. Sul più bello, finisce per terra a poco più di due chilometri dal traguardo.
Lennard KAMNA. 6,5. Va a riprendere Naesen e mette il gruppo alla frusta. Poi la frustata la prende lui: dal gruppo.
Arnaud DEMARE. 4. Vorrebbe fare la volata, ma si stacca poco prima dell’ultimo chilometro.
Filippo TAGLIANI. 8. Il 26enne bresciano della Drone Hopper Androni Giocattoli parte subito all’attacco con il compagno di maglia, il 25enne trentino Mattia Bais: primo scatto, prima fuga, li rivedranno dopo 180 chilometri trascorsi all’aria. Filippo si porta a casa anche il primo sprint intermedio, con Bais alle spalle e Giacomo Nizzolo che regola il gruppo. Savio, nella prima riunione di questo Giro, aveva chiesto ai propri ragazzi solo una cosa: «Non possiamo mancare la prima fuga di giornata!». Chiaro, semplice, elementare. I ragazzi di Giovanni Ellena non se lo sono fatti ripetere due volte e in due - per tutto il giorno - si sono fatti in quattro.
Giacomo NIZZOLO. 4. Il biancoazzurro della Israel lima come pochi, accucciato e coperto come nessuno. Vecchia volpe del gruppo, l’ex campione d’Italia e d’Europa attende lo strappo, per strappare. Ma sono gli altri a scappare.
Lawrence NAESEN. 6,5. Bella botta ai -3,5. Una lunga progressione per il transalpino della Ag2r, prima di essere ripreso da Kamna.
Caleb EWAN. 4. Si nasconde come meglio non potrebbe fare, poi compare sul più bello, giocandosi la volata con Van der Poel e Girmay. Vorrebbe metterli entrambi al tappeto, ma KO ci finisce lui.