L'ORA DEL PASTO. PINO FARACA, L'ALTRA PARTE DI MARIA

LIBRI | 23/02/2022 | 07:55
di Marco Pastonesi

L’altra parte di Maria Lato si chiamava Pino Faraca, era un corridore, poi un artista, era suo marito, poi il padre dei loro due figli, era la spontaneità e la generosità, poi la sofferenza e l’assenza. Nove mesi fra l’agosto 2015, la diagnosi – glioblastoma: tumore al cervello –, e il maggio 2016, la morte.


“L’altra parte di me” è diventato un libro (Luigi Pellegrini editore, 168 pagine, 15 euro). Un libro che Maria Lato ha composto per ricordare, per raccontare, per spiegare, anche per alleviare, anche per accompagnare, anche per allungare una vita spenta a neppure 57 anni, quando ci sarebbe stata ancora tanta strada, nella bici e nell’arte, nella famiglia, anche in quella del ciclismo.


Nel ciclismo Pino fu una meteora. Primo di sette fratelli (cinque maschi e due femmine), calabrese (di Cosenza, dunque con un destino ciclistico da emigrante, infatti in Lombardia con la Passerini), nel 1981 al primo anno da professionista salì in paradiso (sesto al Giro dell’Etna, decimo nella Coppa Sabatini, undicesimo nella generale e primo tra i giovani al Giro d’Italia) e precipitò all’inferno (caduta al Giro dell’Appennino e coma per una settimana), ci riprovò ma non ci riuscì, lasciò e ricominciò, biciclette non più da far decollare e volare ma da vendere e riparare, e quadri perché quella ispirazione, quella passione, quel talento l’aveva sempre avuto. Quando andai a trovarlo, prima della partenza del Giro del 2005 da Reggio Calabria, Pino mi confidò che da ragazzo, non sapendo scegliere fra Eddy Merckx e Pablo Picasso, lui teneva a tutti e due, “tanto non si sarebbero mai incontrati”.

In “L’altra parte di me” Maria spalanca il suo cuore: è una dichiarazione d’amore, un atto d’amore, una storia d’amore cominciata con uno sguardo e diventata una tavolozza di colori, un mosaico di parole e gesti, di intimità e complicità, di intese e sottintesi, che in quei momenti in cui tutto filava si erano volatilizzati ed evaporati ma che adesso ritrovano peso e valore, riacquistano significato e poesia, scatenano rimpianti e nostalgie, liberano lacrime e dolore. Con coraggio Maria ripercorre il calvario, da quel mal di testa iniziale sottovalutato all’ultima stretta di mano affievolitasi. “La domenica mattina mi svegliava dicendo ‘dormigliona mia, è ora di alzarsi, il the è pronto e la bici ti aspetta”, “Il fine settimana, quando la stagione lo permetteva, eravamo soliti uscire in bici”, “Anche quando non avevo la possibilità di uscire in bici insieme a lui, il mio the era lì pronto sul tavolo”. La bici era fedele, preziosa, paziente. “Trascorse la mattina del 27 agosto 2009 in bici, tirando fino al tardo pomeriggio”. Quel giorno Pino compiva 50 anni. “La sera, tra varie scuse, gli detti false direttive circa il locale da raggiungere per una pizza tra noi. Una volta giunti a destinazione, tra lo stupore e l’incredulità, trovò parenti e amici ad attenderci”.

Pino era speciale. Lo ricorda Francesco Moser nella prefazione: “Giro d’Italia 1981. Eravamo a Bibione al secondo giorno, si correva una semitappa a cronometro a squadre di 15 km. Lui la vinse con i ragazzi della Hoonved di Zandegù e io la persi per due miseri secondi. Però grazie al gioco degli abbuoni e al verdetto del prologo della giornata precedente, indossai la maglia rosa. Tutti e due sul palco della premiazione”. Fra le testimonianze, quelle di Dino Zandegù, Ernesto Colnago, Renato Giusti, Mario Beccia e Benedetto Patellaro. Ma quanti altri potrebbero ritrarre Faraca. A me, prima del Giro del 2005, Pino confidò, specchiandosi: “Nelle mie tele ricompaiono strade, facce, muscoli, e poi velocità, colori, montagne, e poi ancora la stessa voglia di scalare e scollinare. Vincerò le mie Tre Cime di Lavaredo quando qualcuno, guardando un mio quadro, senza paura di sbagliare dirà: ‘È un Faraca’”. L’altra parte di lui.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Consiglio della Lega del Ciclismo Professionistico si congratula con il presidente Roberto Pella, riconfermato nella giornata di ieri a Torino, per i prossimi cinque anni, nel ruolo di vicepresidente di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Durante la cerimonia, Pella,...


Si è svolta questa mattina al Centro Congressi di Riva del Garda l'Assemblea AIOCC, che riunisce gli organizzatori di gare ciclistiche da tutto il mondo. Oltre al presidente Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, sono intervenuti anche il Presidente dell’UCI...


Novità in casa Team Biesse Carrera, florida realtà ciclistica bresciana che ha terminato da poche settimane un 2024 da protagonista tra la formazione Continental e l'intero vivaio sia maschile sia femminile. Il sodalizio ciclistico annuncia la nomina a presidente di...


La recedente modifica del codice della strada ha segnato un passaggio epico per chi pedala in Italia: il metro e mezzo per il sorpasso sicuro è finalmente legge. Si tratta di un traguardo importante perchè per la prima volta la misura...


Il fiorentino Saverio Metti, attuale presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo, ha sciolto i dubbi e si presenterà quale candidato alla vice presidenza della Federazione Ciclistica Italiana, la cui assemblea elettiva delle società è fissata per domenica 19 gennaio...


Jonas Vingegaard al Giro? La porta resta aperta ma il campione danese ha ben chiaro che la poriorità per lui e per la Visma | Lease a Bike resta il Tour de France. In una intervista concessa all'emittente danese Tv2,...


Sergio Meris ha vinto un'appassionante corsa all'ultimo punto e meritato la vittoria nell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Jayco AlUla riservato agli Élite. Il 23enne bergamasco della MBH Bank Colpack Ballan CSB ha preceduto Nicolò Garibbo della Technipes InEmiliaRomagna, vincitore lo scorso...


Il 31 dicembre 2024 è il termine ultimo per tutte le associazioni sportive che dovranno, entro tale data, nominare un Responsabile Safeguarding con il compito di vigilare e prevenire abusi, violenze e discriminazioni.La disciplina, voluta dal CONI, è finalizzata a...


La Unibet Tietema Rocket, squadra Professional francese con radici olandesi, ha ingaggiato Giovanni Carboni. Il 29enne italiano di San Costanzo (Pesaro-Urbino), rilanciato quest'anno dalla formazione giapponese JCL Team UKYO di Alberto Volpi, è stato presentato dal nuovo team come una...


I guai finanziari sembrano davvero non finire mai per Bradley Wiggins. L’ex re del Tour è alle prese con debiti che continuano a crescere. La sua società - la Wiggins Rights Limited, che gestisce i marchi "Bradley Wiggins", "Wiggins" e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024