Il commendator Lorenzo Tealdi, di origini fossanesi, ex bancario, da tempo residente a Mondovì, è morto all’età di 85 anni all’ospedale di Mondovì in seguito a complicanze legate al Covid. Direttore sportivo, organizzatore, dirigente, lascia la moglie Agnese e le figlie Guendalina, Clio e Maria Lorenza. Grande amico dell’ex presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello, altro grande appassionato di ciclismo, Tealdi è stato per anni coordinatore dei comitati locali per le tappe del Giro d'Italia e del Tour de France nella "Granda". Fautore dell’organizzazione della “Corsa rosa” e della “Grand Boucle” sulle salite del Colle dell’Agnello e del Fauniera ha fatto scoprire il Cuneese attraverso le immagini del Giro. Era amici di tanti campioni di ieri e di oggi: da Chiappucci a Moser, da Nibali a Saronni. ed aveva sostenuto la candidatura per i Mondiali di ciclismo a Vicoforte. Con il cuneese Guido Campana aveva fondato la rivista “Ciclismo stampa” ed aveva organizzato il Giro delle Valli cuneesi.
Vi proponiamo il commosso ricordo di Paolo Viberti, giornalista e grande amico di Lorenzo Tealdi.
La rabbia si confonde con il dolore: è morto Teo, il mio amico Teo! Aveva 85 anni, quello che per tutti era Lorenzo Tealdi, il deus ex machina che portò il Giro e il Tour a Cuneo con l'aiuto di Ferruccio Dardanello. Un uomo adorabile. Santo Iddio, perché se ne vanno sempre i migliori mentre i repellenti vivono e pullulano e lievitano e invadono! Teo mi voleva bene ed io a lui, come a un padre incontrato per caso lungo il cammino. Mi chiamava spesso affinché andassi nelle sue valli a raccontare la storia del ciclismo alla gente della Provincia Granda.
Non gli ho mai detto di no, neppure in quella occasione in cui gli salvai una serata: «Paolo, sono sincero, doveva venire tal dei tali ma all'ultimo momento mi ha dato buca. Ho una serata scoperta, non so che cosa fare. Sei libero?». «Sì, Teo, sono libero. Per te sono sempre libero. Prendo il primo treno e in un'ora arrivo a Cuneo». E anche allora li emozionammo tutti, ti ricordi Teo?
A ogni edizione della Gran Fondo Fausto Coppi era puntuale alla partenza, sin dalle 6 e mezza veniva al mio fianco sulla linea del via per fare quattro chiacchiere, per raccontarci di noi, della vita e del ciclismo, piccoli romanzi che spesso coincidevano. Vorrei dire alla moglie Agnese e alle figlie Guendalina, Clio e Maria Lorenza che il mondo dello sport ha perso un uomo buono, leale, generoso ed entusiasta.
Un uomo a volte testardo ma che non ha mai preso in giro se stesso, né gli altri; un uomo che anteponeva sempre il buonumore alla paura di non farcela. Ti ho conosciuto bene, caro Teo. Per me eri un personaggio unico e pieno di vita. La tua terra dovrebbe intitolarti qualcosa per ringraziarti di tutto ciò che hai fatto per emozionarla al cospetto del mondo. Io ti sarò sempre grato per l'amicizia vera e disinteressata che mi hai sempre regalato. Piango un carissimo compagno di viaggio...