La 29ª edizione del “Giorno della Scorta”, andata in scena a Ravenna domenica 19 dicembre, ha suscitato grande interesse per la qualità degli interventi, tutti dedicati al tema di quanta sicurezza possa ricavarsi da un corretto rapporto tra organizzatori ed istituzioni, ovvero, di quanta se ne possa ricavare utilizzando al meglio ciò che già esiste, facendo leva su competenza, professionalità e responsabilità.
Vista la qualità degli interventi e l'interesse suscitato dagli stessi, abbiamo pensato di dividerli in tre puntate: dopo le realtà istituzionali, è la volta del ciclismo... pedalato.
Cordiano Dagnoni (Presidente FCI): «La sicurezza in gara, piuttosto alta, e quella fuori gara, dove invece scontiamo i rischi maggiori, resta al centro del nostro impegno federale. Un grazie ed un apprezzamento particolare al Gs Progetti Scorta per come negli anni ha sempre saputo proporsi con continuità progettuale. Importante garantire adeguate forme di tutela ai volontari della sicurezza».
Franco Chini (Vice Presidente Crer): «La comunità regionale del ciclismo è riconoscente al Gs Progetti Scorta per la lunga attività volta alla ricerca della massima sicurezza possibile. Va sottolineato come questo Gruppo abbia saputo ristrutturarsi trasferendo ad una nuova società l’attività di scorta, preservando qualità ed efficienza insieme all’individuazione di nuovi dirigenti. Per avere buoni rapporti con le istituzioni serve spendersi personalmente curando le relazioni umane, sfuggendo all’idea che con le procedure informatiche si possa fare tutto o quasi. Il lavoro del Gs Progetti Scorta, oltre alla sicurezza dei ciclisti in gara, è sempre stato volto all’obbiettivo che le gare transitino con il minor disagio possibile per la normale circolazione stradale, per non alimentare insofferenze tra i cittadini che sarebbero deleterie per la promozione del nostro sport. Questo aspetto va tenuto presente ogni qualvolta noi organizzatori decidiamo di scendere in strada».
Raffaele Babini (Responsabile CRDCS e Vice Direttore Giro d’Italia): «I protocolli federali e UCI hanno, quali segni di alta responsabilità, consentito al ciclismo di essere il primo sport a ripartire durante la pandemia conquistando il consenso delle autorità. La Commissione regionale direttori di corsa e sicurezza si è impegnata con forza a sostegno di tutti gli organizzatori, a partire dai più piccoli, per dare luogo e slancio a questa necessaria ed indispensabile ripresa. Con la preparazione ci si conquista la credibilità e la collaborazione delle istituzioni e delle Forze di Polizia. Non tutti però hanno agito con lo stesso scrupolo ed in diverse circostanze, va detto con franchezza, abbiamo visto organizzatori e direttori di corsa infrangere i loro doveri etici non applicando o applicando solo parzialmente i protocolli e/o adeguati standard di qualità e sicurezza. Dal nuovo disciplinare esce una figura del direttore di corsa ulteriormente rafforzata, con la necessità di essere maggiormente responsabile e professionale, come vuole uno sport che si sviluppa sulle strade che sono di tutti. Per questo, durante la gara, la vettura del direttore di corsa dovrà essere sempre più un luogo di assoluta regia. Fondamentale il compito delle scorte tecniche e delle motostaffette, che dovranno ulteriormente qualificarsi e formarsi in continuazione, per superare talune carenze e limiti che sempre meno potranno essere tollerate. Nell’ambito della sicurezza è tempo di guardare con maggiore responsabilità anche all’assistenza sanitaria, che non è un di cui da gestire senza la dovuta esperienza di pronto soccorso. In molti casi servirà un vero salto di qualità, coscienti che la vita di un Esordiente vale quanto quella di un Professionista, ancor più vulnerabile per la minore esperienza nell’affrontare le insidie ed i pericoli.
Silvio Martinello (Ex Campione del Mondo e Campione Olimpico, opinionista RadioRai): «Grazie per l’invito a partecipare ad un evento come il “Giorno della Scorta”, dove c’è la possibilità di un vero arricchimento di conoscenza. Il tema della sicurezza è il Tema, è la criticità, che dobbiamo superare in gara e fuori gara. Sui grandi eventi il nostro ciclismo è all’avanguardia ed il Giro d’Italia, vedi per esempio come ha affrontato il tema delle transenne, è certamente meglio del Tour e della Vuelta, ma il ciclismo parte dalla base ed è verso questa che deve guardare chi ha le redini del movimento, dove la percezione della sicurezza è molto bassa, ai minimi storici, influenzando negativamente le famiglie di quei ragazzi che vogliono praticare il ciclismo. Importante quindi che la FCI, in rappresentanza anche dei EPS, inizi a confrontarsi sui contenuti e non sulle contrapposizioni ideologiche, invitando ai tavoli chi ha proposte importanti da fare, chi ha cose importanti da dire, per migliorarsi e fare squadra».
Lino Secchi (Presidente del Comitato Regionale Marche): «Anche per me la relazione di Antonelli potrebbe essere apertura e chiusura di questi lavori tanto è precisa e condivisibile. Ho apprezzato il saluto di apertura portato in video dal Presidente Dagnoni, un apprezzabile segno di attenzione che però, detto senza polemica, segna anche l’assenza di almeno un Consigliere a questa giornata, quando proprio la sintesi di una occasione come questa, con le tante proposte che abbiamo ascoltato, dovrebbe essere portata nelle sedi opportune e non lasciata a se stessa. La situazione per i nostri organizzatori è complicata e sempre più difficile diventa gestirsi tra le tante facoltà e prerogative delle autonomie locali. Le quali, tra l’altro, dovrebbero capire maggiormente che anche i piccoli eventi sono un fattore di promozione del territorio, portando spesso gente in luoghi interessanti ma poco frequentati. Le intese praticate nella provincia di Ravenna tra FCI, Prefettura e Questura, fatte proprie dallo stesso Ministero dell’Interno, stanno a dimostrare che questa è la strada giusta da perseguire su scala nazionale, per la qualcosa occorre fare sistema, massa critica, con una forte iniziativa coordinata dalla FCI insieme ai tanti presidenti regionali e provinciali, anche questi ultimi chiamati ad una maggior protagonismo nei confronti delle rispettive istituzioni territoriali. Personalmente di questo intendo farmene carico, a partire dalla riunione di domani con tutti i presidenti regionali e poi con il Consiglio Federale, e in tal senso, questo il mio impegno, da domani mi farò portavoce»
Massimo Cecchini (Presidente del V.C. Cattolica, Premio Sicurezza 2021): «Sono anni che vengo al “Giorno della Scorta” ed ogni volta resto sorpreso, è un po’ come venire all’Università della sicurezza per imparare cose nuove e per capire come potersi migliorare. Sono cosciente dei tanti nomi illustri che mi hanno preceduto nell’attribuzione di questo premio, per questo oggi sono veramente contento di poter rappresentare il Velo Club Cattolica ed esprimere la mia e la nostra riconoscenza ad Antonelli ed il Gs. Progetti Scorta per averci attribuito questo prestigioso riconoscimento».
2 - continua
L'intero racconto della giornata è disponibile sulla pagina Facebook del Gs Progetti Scorta
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