Saranno 21 le cicliste che scenderanno dalla bici il prossimo 31 dicembre. Donne straordinarie che hanno dato tanto al movimento ciclistico mondiale, Tante regine che nell’ultimo decennio hanno scritto alcune delle pagine più belle di questo sport. Tra queste ci sono Anna van der Breggen, Ruth Winder, Kirsten Wild, Trixi Worrack e Jolien D'Hoore, che ieri sera ha fatto il suo ultimo giro di pista alla Sei Giorni di Gand.
Bici alzate, ruote che giravano e tanti applausi, sono stati il saluto del mondo del ciclismo a Jolien D'Hoore, campionessa belga, nata proprio a Gand e che, nella sua lunga carriera iniziata nel 2009, sia su strada che in pista ha conquistato tanti titoli. Fiamminga, più grande di un solo mese rispetto ad Anna van der Breggen, sono state grandi avversarie, si sono sempre rispettate, dentro e fuori le corse.
Entrambe attrici principali dell’ultimo decennio del ciclismo rosa, senza dubbio uno dei più avvincenti, in cui le donne, con la loro forza e determinazione, sono diventate protagoniste di uno sport tra i più seguiti, senza rallentare le emozioni o diminuire lo spettacolo.
Jolien D'hoore, che ha realizzato il sogno di correre il suo ultimo Mondiale sulle strade di casa, nella sua carriera ha continuato a conciliare corse su pista e su strada vincendo titoli europei U23 nell'Omnium, corsa a punti prima di passare ai ranghi d'élite, dove ha vinto i titoli Europei e Mondiali, come nella Madison in coppia con Lotte Kopecky nel 2016 e 2017. Ha anche vinto la medaglia di bronzo nell'Omnium ai Giochi Olimpici del 2016, tappe al Giro d’Italia e due edizioni della Madrid Challenge by La Vuelta. La ragazza di Gand è stata quattro volte campionessa belga su strada, vincitrice di quattro Women's Tour, una Ronde van Drenthe nel 2015 e Ceratizit Challenge l’anno successivo. Nel passaggio dalla Mitchelton-Scott alla Boels Dolmans SD Worx, le vittorie sono diminuite, ma la vittoria alla Gent-Wevelgem lo scorso anno, davanti alla connazionale e amica Kopecky, ha avuto un valore importante.
D'hoore ha chiuso la sua carriera a ottobre, in quella Parigi-Roubaix che per la prima volta ha visto correre anche le donne. Un esordio tra i più difficili, perché pioggia e freddo hanno reso ancora più impegnativa la Regina delle Classiche. Quel giorno la fatica è stata tanta, ma c’era la voglia di chiudere una carriera, onorando una corsa importante, correndo su quel pavè che aveva visto solo in televisione. Jolien nel suo Belgio, qualche giorno fa è stata premiata come migliore ciclista dell’anno dal quotidiano Het Nieuwsblad e ieri sera per lei c’è stato quell’emozionante ultimo giro, non vestita da pistard con casco aerodinamico e bici per alte prestazioni, ma con abiti normali e una bici nera da passeggio e i capelli sciolti.
Jolie D’hoore ha chiuso il suo cerchio su una delle piste più importanti del mondo, quella di Gand, la sua città. Ha chiuso la sua stagione, quella delle corse, dove le sue vittorie sono state tutte straordinaria, cominciando dalla categoria juniores, quando vinse il Mondiale nel 2008. Il 2021 ha salutato una grande atleta che è scesa dalla bici, ma il 2022 per lei comincerà sempre nel segno del ciclismo, ma con un ruolo diverso, perché la rivedremo su un’ammiraglia come direttrice sportiva del team NXTG nel 2022.
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