Le vacanze dei corridori professionisti sono brevi. Alessandro Covi, 23 anni, le ha trascorse in parte a Tenerife con gli amici. Ma per il corridore di Taino (Varese) è già ora di pensare alla stagione 2022. Ieri l’alfiere Uae Emirates ha fatto da padrino alla presentazione del progetto Colnago Cycling Festival in programma a Desenzano del Garda nei prossimi tre anni.
Dal 5 al 16 dicembre Covi andrà in ritiro con Tadej Pogacar e gli altri vessilliferi Uae Emirates in Spagna. Il 2021 ha rappresentato per Alessandro la seconda stagione tra i professionisti; è giunto secondo nella tappa di Montalcino del Giro d’Italia, terzo in quella dello Zoncolan, secondo alla Coppa Bernocchi, terzo all’Agostoni.
«La mia performance più bella del 2021 - fa notare Alessandro - è comunque relativa ala Clasica San Sebastian in cui sono arrivato quinto. Vi sembrerà strano: quella in cui mi sono piaciuto di meno, tra le gare che ho concluso ad un soffio dalla vittoria, è la tappa di Montalcino del Giro. Ero al debutto nella corsa rosa e negli ultimi chilometri mi è venuto il panico. Potevo gestirla meglio e vincerla».
Il varesino si dà un voto medio-alto, non alto, per il 2021: «Non sono riuscito a vincere. Quando non ci riesci significa che il lavoro è incompleto, sei insoddisfatto».
Al Giro d’Italia ha sfiorato più volte il successo di tappa senza essere al massimo della forma: «Il top l’ho raggiunto nel finale di stagione, tra Giro di Sicilia e Lombardia. In Nazionale mi hanno convocato come riserva per il campionato d’Europa a Trento, ma non per il Mondiale di Leuven. E’ un altro mio cruccio della stagione appena conclusa».
Alessandro è entrato in punta di piedi alla Uae nel gennaio 2020 e adesso è da molti considerato uno degli uomini di punta del team di proprietà del fondo Chimera Investment di Abu Dhabi (come la fetta maggioritaria della Cicli Colnago).«“Sono orgoglioso di appartenere ad una squadra importante, ringrazio per gli elogi tuttavia in merito alle gerarchie non mi ritengo ancora tra le 5 teste di serie del team. Tra i dieci ci sono già, punto ad entrare tra i primi 5 il prossimo anno».
La Uae Emirates non ha ancora ufficializzato il programma completo dei suoi top rider per l’anno nuovo, però Alessandro sa già che parteciperà al Giro d’Italia. «Non c’è stato bisogno di picchiare i pugni sul tavolo per farmi includere tra i potenziali titolari per il Giro: ci hanno pensato direttamente Gianetti e gli altri dirigenti a inserirmi. So altresì che disputerò svariate classiche delle Ardenne».
Alex Covi è uomo da classiche in linea o da corse a tappe? «Direi da classiche, e fin dalle categorie giovanili sono sempre andato bene su ogni percorso, con salite di media o grande difficoltà. Essere considerato universale per le classiche è cosa che mi entusiasma. Però devo migliorare ancora in ogni specialità e, soprattutto a partire da dicembre, lavorerò molto per riuscirci».
Uno dei dirigenti Uae Emirates è Beppe Saronni, nato in Piemonte, a Novara, e da sempre residente in Lombardia. Proprio come Covi, che è nato a Borgomanero (Novara) ma è lombardo di residenza. «Mi fa piacere essere accomunato a Beppe anche per questo aspetto statistico geografico - osserva Alessandro -, diventa un motivo in più per cercare di imitare almeno in parte il Giuseppe Saronni corridore. Prima di diventare professionista il mio idolo era comunque Damiano Cunego».
I sogni di Alessandro per la stagione 2022 sono soprattutto due: «Indossare la maglia rosa al Giro d’Italia, anche solo per qualche giorno, e trionfare alla Tre Valli Varesine. Da sempre la Tre Valli è la corsa dei miei sogni, la gara di casa».
Davide Cassani in qualità di supervisore delle squadre azzurre fece disputare a Covi la prima Tre Valli professionistica nel 2017. Alessandro aveva 19 anni, era ancora un under 23, e venne inserito dal ct romagnolo nella Nazionale sperimentale di scena alla Tre Valli vinta da Alexandre Geniez. “Sono molto grato a Cassani - puntualizza Covi, nono classificato nell’edizione 2021 della Tre Valli - che per me ha sempre avuto grande considerazione».
Il nuovo ct dei professionisti italiani è Daniele Bennati. «Indossare la maglia azzurra per me - aggiunge Covi, protagonista in Nazionale fin dalla categoria juniores – è sempre stato un onore. Se e quando Bennati deciderà di chiamarmi, io ci sono».
Ernesto Colnago è uno dei dirigenti che hanno voluto Covi alla Uae Emirates. «Di Covi - dice il grande costruttore - me ne hanno parlato ben fin da quando correva con le mie bici da junior nella squadra di Carlo Giorgi. Nel 2021 è stato molto bravo e sono certo che crescerà ancora e vincerà corse importanti. E’ della Uae Emirates, per cui gli suggerisco di tenersi Tadej Pogacar come grande amico. Tadej è uno che può restituirgli tanti favori».
Covi è lusingato dai complimenti di Ernesto Colnago. «Sono lieto di essere qui nel regno della tecnologia applicata alle bici - afferma il corridore di Taino -. Non sono uno che alla vigilia delle gare tartassa i meccanici per il funzionamento di cambio, deragliatore e freni. Mi considerò però molto esigente e preciso nel valutare le misure di una bici. Avverto anche la differenza di un millimetro nelle altezze e lunghezze».
Il Natale si avvicina. «Lo trascorrerò con la famiglia e poi andrò a Bormio coi miei amici a festeggiare l’arrivo del 2022».
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