AFRICA, UN CONTINENTE CHE CRESCE PEDALANDO

REPORTAGE | 20/10/2021 | 08:11
di Francesca Monzone

Nell’Africa che sembrava lontanissima dal mondo delle due ruote, il ciclismo sta aprendo nuove strade, abbattendo muri e grzie alla bicicletta adesso è possibile guardare ad un futuro tutto da costruire.


Il ciclismo sta crescendo velocemente e a dirlo sono i numeri e i fatti concreti, con l’aumento del numero degli atleti e dei progetti, che si stanno sviluppando in questo continente. Una storia di crescita difficile, costretta a misurarsi con guerre e povertà che hanno reso complicati molti programmi. Il ciclismo però, grazie anche alle ruote della solidarietà, non si è fermato e attualmente sono 19 i Paesi nei quali - dalla mountain-bike alla strada - viene ufficialmente praticato.


Naturalmente gli atleti maschi sono la maggioranza, ma le donne, anche se a fatica, si stanno facendo largo e proprio per loro negli ultimi anni sono arrivati dei progetti importanti.

L’Africa nel 2025 ospiterà i Mondiali di Ciclismo, un evento storico importante, perché sarà la prima volta che una rassegna iridata di ciclismo sbarcherà in questo continente: a tenere a battesimo il mondiale africano sarà il Ruanda, uno di quei Paesi nei quali alcuni anni fa le violenze erano ancora tante.

Dicevamo della solidarietà: molte bici sono state portate in questo continente, destinate a progetti educativi e lavorativi e affidate ad alcune scuole. Esemplare il progetto nato in Uganda, dove le bici permettono a tanti studenti e ai loro insegnanti di andare a scuola, perché in Paesi come questo la scuola può essere distante dai villaggi anche 20 chilometri.

Poi ci sono i progetti nati dalle squadre World Tour, ideati per offrire un’opportunità a nuovi atleti, perché lo sport può cambiare la vita di tante persone. C’è la Israel Start Up Nation e Sylvan Adams con il suo Racing for Change, che ha portato più di 60 bici in Ruanda, nel distretto di Bugesera, con un progetto per incentivare il ciclismo femminile e poi la c’è la Qhubeka, con una fondazione che in Sudafrica ha fatto tanto.

A richiamare l’attenzione su questo team, che il prossimo anno potrebbe non essere nel World Tour, è il corridore austriaco Michael Gogl che ne ha difeso i colori per due stagioni.  «Se la Qhubeka dovesse smettere, il ciclismo perderebbe il suo volto africano – ha spiegato Gogl che il prossimo anno correrà con la Alpecin-Fenix -. La squadra ha dato la possibilità a molti talenti africani di emergere e di correre in Europa. Sarebbe certamente triste per l'intero continente se questa favola dovesse finire».

L’attuale Qhubeka NextHash ha fatto veramente tanto per sviluppare questo sport in Africa. Idee e sostegno per le popolazioni agricole, che grazie a questo team hanno iniziato ad andare in bici.

Tra i corridori che per merito di questa squadra sono arrivati nel World Tour ci sono il giovane Henok Mulubrhan, Tsgabu Grmay, Louis Meintjes, Natnael Berhane, Merhawi Kudus, Ryan Gibbons e Nicholas Dlamini, uno dei corridori sudafricani più seguiti.

In Africa almeno 19 Paesi oggi hanno squadre di ciclismo riconosciute e una nazionale e due i Paesi, Eritrea e Sudafrica, contano ben 100 atleti ciascuno tesserati dall’Uci. Ma se la maggior parte di questi Paesi è a maggioranza maschile, il Sudafrica con i suoi 100 ciclisti, conta ben 59 donne, mentre in Eritrea sono 27 quelle registrate presso la Federazione.

Andando in ordine numerico troviamo poi l’Etiopia con 47 corridori e il Ruanda con 33 ciclisti. Spostandoci a Nord di questo continente, ci sono il Marocco con 29 atleti e l’Egitto con 18 ciclisti.

Tra i Paesi che si stanno avvicinando al ciclismo ci sono poi il Burkina Faso, il Camerun, la Costa D’Avorio, con il Kenia e Congo. Sono questi luoghi dove il ciclismo potrebbe offrire tante opportunità come in Nigeria, dove ci sono due ragazze coraggiose che contro tutti i pregiudizi hanno deciso di correre in bici, due ragazze di 28 e 22 anni che a marzo hanno preso parte ai Campionati Africani.

L’Africa voleva scrivere una nuova pagina importante nella storia dello sport ed ha deciso di farlo con i Campionati Mondiali di ciclismo. l’evento sportivo più grande e importante. Sarà questa una scommessa per il Ruanda e tutto il continente, che insieme stanno lavorando duramente, con investitori importanti che hanno deciso di credere nel loro futuro. Il Ruanda fa da capofila e nei prossimi anni il movimento ciclistico africano continuerà a crescere e nelle gare importanti sempre di più si vedranno corridori provenire da questa grande terra.

Già in Belgio agli ultimi Mondiali, sul secondo gradino del podio nella prova in linea under23 è salito un ragazzo dell’Eritrea, si chiama Biniyam Ghirmay. E’ stato lui il primo africano a vincere una medaglia così importante nel ciclismo e in Africa ci sono già tanti giovani che sognano di diventare come lui.
Quella dell’Africa e del Ruanda è una scommessa importante e in molti sono convinti che il loro Mondiale sarà una grande vittoria per tutto il ciclismo.

Copyright © TBW
COMMENTI
Un buon inizio
20 ottobre 2021 21:30 Forza81
Dopo anni di pseudo movimenti,sembra che ora si stia mettendo in moto qualcosa

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Per scoprire i dettagli del Giro d'Italia 2025 dovremo aspettare gennaio. Lo ha confermato il direttore della Corsa Rosa, Mauro Vegni - oggi a Riva del Garda per l'assemblea annuale della AIOCC e la presentazione del Tour of the Alps...


Quali saranno i Grandi Giri che farà Tadej Pogacar nel 2025? Ne parlerà Joexan Fernandez Matxin DS dell’UAE. E il Giro d’Italia 2025 partirà veramente dall’Albania? Cosa risponderà Mauro Vegni, il patron della corsa rosa, in questo momento a...


Continua anche per il 2024 la partnership tra Alé, il celebre produttore veronese di abbigliamento da ciclismo di alta qualità e la UCI Track Champions League. Per l’evento Alé produrrà quasi 300 body su misura che saranno indossati dai migliori ciclisti su...


Ancora una volta in azione i soliti ignoti: hanno preso di mira il negozio dell'ex professionista Walter Delle Case a Gemona del Friuli. Hanno utilizzato un furgone come ariete per sfondare la vetrina del negozio di biciclette e poi, una...


Vincenzo Nibali è pronto a tuffarsi in una nuova avventura, questa volta su quattro ruote. Il campione siciliano, che proprio nei giorni scorsi ha festeggiato il suo 40esimo compleanno, parteciperà al Monza Rally Show alla guida di una GR Yaris...


C’è un missile a due ruote che sta inanellando record sulle salite delle Alpi: ad ottobre ha strappato a Jai Hindley il record di scalata dello Stelvio dal versante di Prato allo Stelvio, settimana scorsa si è preso il record...


Oltre a lavorare in vista della stagione 2025, BePink-Bongioanni "torna in sella" con alcune delle sue specialiste della bici a scatto fisso. Dal oggi a sabato 24 novembre Vittoria Grassi e Andrea Casagranda si misureranno con un importante appuntamento su...


Le amicizie che nascono da bambini e spesso sui campi da gioco, sono forse quelle più forti e che si ricordano per tutta la vita. Così è anche per Remco Evenepoel, che ha voluto mandare un video messaggio speciale ad...


Il conto alla rovescia è iniziato, mancano ormai pochissimi giorni a Beking che sarà nuovamente una perfetta occasione per vivere una giornata piena di emozioni e di impegno a sostegno dello sport, della sostenibilità e solidarietà. La quarta edizione promette...


Zandegù del 1940, Basso del 1945. Zandegù padovano di Rubano, Basso vicentino di Rettorgole frazione di Caldogno. Zandegù figlio di un fornaio, Basso figlio di un contadino. Zandegù unico figlio maschio secondogenito con sette sorelle, Basso primo di tre fratelli....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024