Julian Alaphilippe la sua maglia l’ha riposta nel cassetto e, anche se Campione del Mondo lo resterà per sempre, vorrebbe rivivere ancora l’emozione di indossare quel simbolo così speciale per altri 12 mesi. L’anno tinto di arcobaleno per Alaphilippe non è stato facile, ma allo stesso tempo on ha mai voluto credere alla maledizione di quella maglia. Certamente all’inizio non è andata bene, con l’errore alla Liegi-Bastogne-Liegi, il brutto incidente contro una moto al Giro delle Fiandre, tutti episodi spiacevoli vissuti nelle prime due settimane con la maglia iridata. I
l 2021 anche se con qualche acciacco non è iniziato male, a Strade Bianche è arrivato secondo e il primo successo è arrivato alla Tirreno-Adriatico e poi il successo alla Freccia Vallone. Nella sua Francia poi ha trionfato nella prima tappa del Tour indossando la maglia gialla e sulle strade di casa, ogni giorno è stato accolto come un eroe nazionale.
Alaphilippe è in Belgio già da un po’ e il percorso lo ha studiato bene. «Correre a Lovanio sarà completamente diverso da Imola, la posizione nel gruppo sarà fondamentale, qui non avremo margini di recupero e se non sei ben messo rischi di fare l’elastico per tutta la corsa. In Belgio, se sei oltre la venticinquesima posizione passerai la giornata a fare uno sprint ogni volta per tornare davanti».
Sarà una corsa difficile e anche se Van Aert è il favorito numero uno, Alaphilippe è il Campione del Mondo uscente e per questo cercherà di fare quello che per gli altri sarà impossibile. «Le strade non sono molto larghe. Sarà una gara di movimento, di piazzamento, piena di nervosismo. Un Mondiale molto, molto difficile, su tantissimi chilometri. Ho fatto le ricognizioni dei due circuiti tra Overijse e Lovanio la scorsa settimana con Zdenek Stybar. E’ una corsa che favorisce i belgi, ma sarà comunque una grande festa».
Alaphilippe ha vissuto questi dodici mesi con la consapevolezza che in gara quella maglia doveva onorarla ad ogni costo e oggi per la prima volta correrà più leggero, dando il massimo con orgoglio, ma senza dover difendere quel simbolo così importante fino all’estremo delle possibilità. «Questa è la gara in cui mi sentirò veramente più leggero. È sicuramente la prima volta che affronterò un Mondiale così rilassato, anche se l'anno scorso ero tranquillo, perché nell'approccio non ho avuto l'impressione che fosse un Mondiale. Sono concentrato, ci sono desiderio e motivazione, mi fa effetto dire che sarò io a portare serenità e calma alla Francia».
Alaphilippe è il campione che piace a tutti, anche in Belgio è molto apprezzato, per quel suo modo di correre da attaccante e quella sua spontaneità e semplicità, che lo rendono veramente unico. «Ovviamente farò di tutto in questa gara per conquistare di nuovo la vittoria. Lo farò per me e per i miei compagni, ma se perderò la maglia sarà più un sollievo che una delusione. Per un anno sono stato così attento, in ogni corsa, per tutto il tempo sapevo che dovevo onorarla e questo portava pressione inconsciamente, probabilmente per questo ho commesso piccoli errori».
Il francese non vuole porsi limiti e questa stagione per lui terminerà in Italia con il Giro di Lombardia e gli piacerebbe correre ancora con la maglia iridata. «Fare bene è nella mia natura, vogliamo sempre fare meglio dell'anno prima e del weekend precedente. Ho lavorato così da quando sono diventato professionista, questo è ciò che mi ha permesso di andare avanti, ciò che mi ha dato questa grinta, che mi ha permesso di rialzarmi dopo i fallimenti, le cadute e i brutti momenti. Cercherò di trascorrere un buon inverno, pensando al prossimo anno quando avrò solo i bordi sulla maglia arcobaleno sulle braccia e al collo. Lo so, parlo come se l'avessi già perso, sono un po' troppo pessimista, vero? Ma in corsa cercherò di difendere quel simbolo così importante, che mi ha permesso di spingermi sempre più avanti per 12 mesi».
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