Incredibile. Inaudito. Pazzesco. Gravissimo incidente accaduto oggi a Carcare, in provincia di Savona, proprio sul traguardo della 3a Granfondo delle Alpi Liguri, perfettamente documentato dagli amici di ivg.it.
Il conducente di una Panda, incurante del divieto di uscita dalle abitazioni private e di immissione in via Bariilli, dove era posto il traguardo, ha attraversato la stessa proprio mentre era in corso la volata, ha svogliato a sinistra e ha centrato cinque corridori. È accaduto che il conducente, vista passare la moto che precede la testa della corsa, ha deciso di riprendere la marcia attraversando la strada. Impossibile per i corridori ormai lanciati nella volata scansare l’ostacolo, così come è inevitabile lo scontro.
Di cinque concorrenti, quattro cadono. Di loro la peggio ce l’hanno il cuneese Mattia Magnaldi, fratello della ciclista Erica, portato via con l’elisoccorso e rivoverato con una frattura alla gamba e altre lesioni all'ospedale di Pietra Ligure, e l’imperiese Manuele Caddeo, già maglia rosa tra i dilettanti al Giro Baby, portato in ospedale con l’ambulanza del 118 a causa di un trauma toracico. Contusioni ed escoriazioni per gli altri due concorrenti mentre un quinto è riuscito ad evitare la caduta.
LA TESTIMONIANZA. Riceviamo su Facebook questa nota di un ragazzo che partecipava alla corsa, e ci scrive: «Non è per niente vero che l'autista era, come avete scritto, "incurante del divieto di uscita dalle abitazioni private" perché NON vi era alcun divieto. L'ultimo km di gara si articolava nel centro del paese di Carcare (scelta pessima, poiché erano presenti 700 metri in discesa dove si passa tra case, vie laterali, tombini e dossi) ma nessuna strada laterale e nessun passo carrabile era stato transennato o presidiato da membri dell'organizzazione. L'autista non era "incurante del divieto" perché il divieto non c'era proprio. Inoltre una volta accortosi di ciò che stava facendo si è fermato su una piazzola, sulla destra, FUORI dalla strada. E un membro dell'organizzazione gli ha detto di spostarsi dall'altra parte, per questo, come si vede nel video, ha girato a sinistra travolgendo i 5 ciclisti. Se c'è da trovare un colpevole è l'organizzazione, insieme alla protezione civile, all'amministrazione comunale e ai vigili, tutti incapaci di rendere l'arrivo (già pericoloso di suo) un luogo sicuro. E si sono anche rivelati incapaci di gestire la situazione. Perché i primi soccorsi sono avvenuti grazie al pubblico, uno dei 5 ragazzi probabilmente non sarebbe più con noi se uno spettatore non avesse improvvisato un laccio emostatico con la propria cinghia. È sempre stato il pubblico, non gli organizzatori, a prendere l'iniziativa di interrompere la corsa, per evitare che arrivasse un gruppo a 60 km/h sui feriti. L'unica cosa che sono riusciti a fare gli organizzatori è stata fermare in malo modo l'autista e chiedere al sesto partecipante della volata, il ragazzo che fortunatamente non è caduto, se volesse il primo posto, dato che dopo la caduta aveva tagliato il traguardo per primo.
Tutti questo ve lo sta scrivendo un ragazzo che ieri stava correndo in quella gara, ma che ha avuto la fortuna di essere, in quel fatidico momento, in un altro gruppo».