L'ORA DEL PASTO. IL FASCINO ASSOLUTO DI UNA BICI D'EPOCA

LIBRI | 10/08/2021 | 08:01
di Marco Pastonesi

Sono anziane regine, attempate duchesse, longeve dame. Sono disegni futuristi, romanzi novecenteschi, fotografie seppiate. Sono diamanti d’altri secoli, gioielli d’altri tempi, tesori d’altre epoche. Sono pesanti come cancelli, delicate come porcellane, preziose come sculture. Sono le vecchie signore. Sono le biciclette eroiche.


Giuseppe Nardini ha scritto “La bici d’epoca” (i libri de L’Eroica, 152 pagine, 10 euro), un manuale per “conoscere e riconoscere la bicicletta da corsa d’epoca”, giunto alla ristampa della seconda edizione riveduta e ampliata. Il testo è diviso in sei parti e in ciascuna parte si descrivono le invenzioni, gli accorgimenti, le evoluzioni più significative, quelle che hanno fatto la storia del ciclismo: dallo scatto fisso alla ruota libera (fine 1800-1914), il giro ruota (1918-1930), i decenni delle novità (anni ’30 e ’40), l’era del cambio Campagnolo Gran Sport (anni ’50), il gruppo Campagnolo Record (anni ’60) fin verso la bici moderna (anni ’70-1985). Per partecipare alle ciclostoriche, la bicicletta dev’essere anteriore al 1987 e comunque deve presentare levette del cambio sul tubo obliquo, gabbiette ai pedali e fili esterni. Ma ora, per essere meno selettivi, alcune manifestazioni si sono aperte a tutte le bici, anche le più giovani e tecnologiche.


L’autore cerca di fare chiarezza là dove i furbi mischiano, trafficano, confondono, travestono da antico e autentico quello che è camuffato e falso. E’ così che tubi e forcellini, mozzi e ingrassatori, sterzi e manubri vengono radiografati e storicizzati come reperti archeologici. Ma qua e là, inevitabilmente, emerge la poesia di quel ciclismo avventuroso e umano. Come nell’intuizione del veterinario irlandese J.B. Dunlop, che nel 1887 applicò il primo prototipo di tubolare gonfiato con aria al triciclo del figlio. Come nella rivoluzione dello statunitense William Van Anden, che nel 1869 progettò il prototipo della ruota libera, anche se, 40 anni più tardi, ai primi Giri d’Italia, i corridori affrontavano ancora le discese più ripide tenendo i piedi sulla testa della forcella perché non riuscivano ad accompagnare il vorticoso mulinare dei pedali, oppure appoggiando i piedi su piccole pedane fissate sulla forcella anteriore.

Eroici gli strappachiodi (“Montati - di solito - sul prigioniero di serraggio dei freni in modo che il loro archetto sfiorasse i tubolari delle ruote evitando che oggetti indesiderati aderissero alla gomma”), eroici i cerchi di legno (“Bartali pare che li abbia ancora utilizzati nel vittorioso Tour del 1938 e Fiorenzo Magni li ha preferiti sui percorsi accidentati delle classiche del nord - presenza del pavè - quando ha vinto ben tre edizioni del Giro delle Fiandre, ’49, ’50 e ‘51”), eroici i “gonfleur” (“Un serbatoio tubolare precedentemente caricato con aria compressa”), eroica lo slogan “senza attriti e senza rumore” che accompagnava il cambio a stecche privo del tendicatena e di altri organi fino a quel momento – primi anni ’30 – ritenuti indispensabili.

Ed è così che, accanto ai volti eroici di Costante Girardengo e Alfredo Binda, emerge anche l’eroica creatività di Francesco Ghiggini, ingegnere meccanico di La Spezia, che si era dedicato al cambio con feroce concentrazione (nel 1941 brevettò un modello articolato a parallelogramma deformabile, comandato a filo con levetta indicizzata e da una molla di richiamo), come se da lì dipendessero le sorti del pianeta. Proprio così. Aveva ragione lui.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sole, entusiasmo e una partecipazione senza precedenti hanno fatto da cornice a un’edizione straordinaria di BEKING, capace ancora una volta di unire atleti professionisti, appassionati e famiglie confermando il suo spirito unico: sostegno ai giovani e promozione del ciclismo come...


Da vero padrone Thibau Nys domina la prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross Elite. Il campione belga non ha rivali sul circuito ceko di Tabor dove imprime fin dalla partenza un grande ritmo mettendo subito alle corde i...


La maglia di campione africano Elite Uomini resta sulle spalle di eritreo. Sul traguardo in salita esulta l'esperto Merhawi Kudus, della Burgos Burpellet BH, arrivato in parata con il connazionale Aman Awet, giovane prodotto del centro sviluppo dell'UCI. Podio completato dall'algerino...


Torna ed è subito protagonista Sara Casasola! Secondo posto in Coppa del Mondo per la friulana della Crelan Corendon che s'inchina soltanto a sua maestà Lucinda Brand. Al rientro dopo i malanni di stagione Casasola ha disputato una stupenda gara...


Ancora un bel podio per i colori azzurri nella Coppa del Mondo di Ciclocross. Dopo Grigolini e Pellizotti tra gli juniores questa volta a salire sul podio è Stefano Viezzi che nella gara di Tabor riservata agli Under 23 si...


Non è certo un addio da passerella, quello che sta vivendo Elia Viviani, ma può diventare un addio col botto! Il campione veronese ed il suo compagno di coppia Jasper De Buyst sono volati in testa alla classifica generale della...


Si apre nel segno del francese Bruyere Joumard la Coppa del Mondo di Ciclocross Juniores. Nella prima manche di Tabor, nella Repubblica Ceca, grande prova degli azzurri Grigolini e Pezzo Rosola che al termine di una gara tiratissima e spettacolare...


Nel ciclismo il segreto per vincere è l’armonia e la coralità: tanto più una squadra è coesa, tanto più le sue possibilità di arrivare al successo aumentano. Di tutto ciò ne è consapevole il diesse Matteo Berti che conquista il...


Come nella gara maschile anche tra le ragazze arriva un terzo e un quarto posto per merito di Pellizotti e Bianchi. E' Barbora Bukovska ceka di Ostrava 17 anni a vincere la prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross...


Altri due corridori italiani rimasti senza contratto, a causa della chiusura delle formazioni in cui militavano, hanno trovato un ingaggio per la prossima stagione. Entrambi scenderanno di categoria ma sono determinati a sfruttare l’occasione per riconquistarsi un posto nel ciclismo che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024