Incredulo ed emozionato il CT Marco Villa, che nei 3:42.032 fatto segnare dai suoi ragazzi ha visto realizzarsi un lavoro cominciato 5 anni fa a Rio. Ha creato ed amalgamato un gruppo giovane e talentuoso, che è arrivato a laurearsi campione olimpico contro i campioni del mondo della Danimarca. «Era un sogno, non pensavo si avverasse - ha raccontato a caldo ancora con gli occhi lucidi -. Mi son mostrato fiducioso per caricare i ragazzi, ma pensavo la Danimarca fosse imbattibile. Ieri, prima della caduta, erano in vantaggio di quasi un secondo e mezzo rispetto al nostro tempo, ma analizzando la prestazione, forse, erano riusciti ad accelerare grazie alla scia dei britannici che ormai non erano lontani. Il nostro obiettivo oggi era quindi di tenerli dall'altra parte della pista e affrontarli in un testa a testa. Pensavo che nella prima parte scappassero di più, invece siamo rimasti lì e abbiamo perso pochissimo nel terzo chilometro. Quando è arrivato Ganna in testa a tre giri dalla fine, con 6 decimi da recuperare, ho cominciato a crederci».
La forza è nel gruppo, non solo nei quattro ragazzi che sono scesi in pista: «A Rio ci eravamo messi in testa di portare il quartetto in alto, il gruppo è di qualità, giovane, con tanti talenti - ha proseguito Villa, che si prende così un altro oro dopo quello conquistato con Viviani nell'Omnium a Rio -. Siamo stati bravi a far coincidere anche l'attività su strada. Un gruppo fantastico. Non sono riuscito a trattenere le lacrime. Il primo messaggio l'ho mandato a Michele Scartezzini, e l'abbraccio più lungo è stato con Viviani e Liam Bertazzo, perché il merito è anche loro!».
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