GIANNI SAVIO, QUARANT'ANNI DI CICLISMO E DI IMPRESE

PROFESSIONISTI | 22/06/2021 | 08:15
di Alessandro Brambilla

Anno 2021, Gianni Savio festeggia la quarantesima stagione da dirigente del professionismo. Lo fa da general manager dell’Androni-Sidermec che lui ha fatto diventare una grande scuola per emergenti. Gianni, torinese, 73 anni portati con grande slancio è sempre stato abile a valorizzare talenti all’inizio della carriera professionistica: Davide Ballerini, Egan Bernal, trionfatore al Giro d’Italia 2021, Andrea Vendrame e Ivan Ramiro Sosa sono solo gli esempi più recenti. Savio ha una squadra, però quando i suoi ex vincono gare importanti con altre maglie, come nel caso di Bernal che è dell’Ineos-Grenadiers, la sua gioia esplode. 


Savio iniziò assiduamente a frequentare il ciclismo professionistico nella stagione 1982 da dirigente sponsor: era autorevole esponente della Galli (si era distinta anche anni prima sponsorizzando la Carlos, la Mini Flat e altri teams stranieri), azienda con sede a Torino produttrice di freni e altri componenti per bici da competizione. La squadra Termolan-Galli-Ciocc del manager Bruno Reverberi aveva in organico anche il neoprofessionista Davide Cassani. 


Dal 1985 Savio è ufficialmente diventato team manager col brand Santini-Selle Italia, con Cassani e Daniele Caroli uomini di punta. Savio debuttò manager col botto: “Caroli – racconta Gianni – mi vinse a inizio marzo la Milano-Torino: il trionfo nella mia città portò alle stelle l’entusiasmo del nostro gruppo. E Cassani evidenziò bravura in salita e nella gestione tattica delle gare. Già allora era un direttore sportivo in corsa, quasi un commissario tecnico”.

Negli anni successivi cambiando il main sponsor (prima Eurocar, poi Selle Italia) Savio ha lanciato nel professionismo Leonardo Sierra, Andrea Tafi e valorizzato Hendrik Redant. Tafi ha corso tre stagioni per Gianni, vincendogli sei gare. “Tafi era forte – sostiene Savio – e da dilettante aveva tra l’altro trionfato in una tappa del Giro d’Italia, ma nessuno gli proponeva un contratto per diventare professionista. Diventò un mio corridore nel 1989 e vinse subito da neoprò”. Indimenticabile il successo di Tafi al Giro del Lazio 1991, quando la squadra era griffata Selle Italia-Vetta. “Vicino al Colosseo – spiega Gianni – Andrea trionfò e arrivò terzo a Cassani, divenuto nostro avversario in maglia Ariostea”.

Gianni prosegue elencando altre performances del suo team. “La prima tappa del Giro d’Italia comprendente il Mortirolo, seppur dal versante più dolce, la vinse il mio Sierra nel 1990. Il Mortirolo venne scalato da Monno”.

Dal ’92 al ’95 Gianni ha avuto la ZG-Selle Italia. “Ghirotto, Perini, Faresin, Ferrigato, Colagè, Nelson Rodriguez mi hanno regalato soddisfazioni immense in corse di prima fascia”. Ghirotto ad esempio seppe trionfare nella tappa di Oropa del Giro d’Italia ’93 tra l’altro mandando in crisi Indurain. Colagè infilò una serie bellissima di vittorie, compresa la classifica generale di una Tirreno-Adriatico. “E Rodriguez – aggiunge Savio - mi ha vinto una tappa alpina al Tour de France ’94, a Val Thorens, precedendo Ugrumov e Pantani”.

Immancabile c’è l’altra ricorrenza. “In passato al Tour accettavano le squadre miste. L’ultima mista di scena alla Grande Boucle è stata la mia ZG-Telekom nel 1995. Avevo il grande Erik Zabel capitano del mio team al Tour. Nella mista c’erano 3 alfieri ZG, e gli altri erano tutti uomini Telekom Germania”.

Nel 1998 alla Selle Italia-Kross il manager torinese fece esordire tra i professionisti il lettone Romans Vainsteins, che vinse subito a Larciano. “Era estroso, potente, veloce”. Infatti nel 2000 (tesserato per la Caldirola) Vainsteins diventò Campione del Mondo. All’inizio del nuovo millennio Savio intensificò la collaborazione con il SudAmerica, diventando pure ct della Nazionale della Colombia. “Nel 2002 – fa notare Gianni a tal riguardo - Santiago Botero mi ha vinto il Mondiale professionisti della cronometro individuale a Zolder. E’ tuttora l’unico titolo iridato professionistico su strada per l’America Latina; è un altro primato di cui vado fiero. Il ciclismo sudamericano è cresciuto molto però gli altri ct con i professionisti l’iride su strada non sono riusciti a vincerlo. E in seguito sono stato  ct anche del Venezuela”. Le soddisfazioni sono proseguite col suo team Selle Italia-Colombia. Freddy Gonzalez nel Giro d’Italia 2001 firmò la vittoria ad Arco dopo lo scollinamento di due ripidi Passi.

Anno 2005, il ProTour – praticamente l’attuale World Tour – è in fase di lancio e c’è chi sostiene che le squadre catalogate Professional non devono più partecipare ai grandi Giri a tappe. Qualcuno comincia a definire di Serie A le ProTour e di B le Professional,  compresa la Selle Italia-Colombia. La squadra di Savio reagisce, diventa una macchina da guerra e sulle Alpi compie un capolavoro. Il colombiano Fabio Parra si aggiudica due tappe consecutive, la Mezzocorona-Ortisei e la Egna-Livigno (comprendente lo Stelvio). E poi la Selle Italia gioisce per la vittoria di Josè Rujano al Sestriere, dopo la scalata al Colle delle Finestre. Quindi la Professional di Savio trionfa nei 3 tapponi che caratterizzano il Giro 2005, davanti a tutte le ProTour, e Rujano conclude terzo in classifica generale e primo nella graduatoria scalatori (maglia verde): la vendetta nei confronti degli “anti-Professional” è compiuta.  Purtroppo Rujano si dimostra meteora: “Aveva potenzialità da campione, ma nella vita extrasportiva era troppo superficiale”, precisa Savio, che negli anni successivi rinforza il pool di sponsor con la Diquigiovanni. E anche l’organico diventa più potente: Alessandro Bertolini si aggiudica due Coppe Agostoni e tappe al Giro d’Italia, Davide Rebellin gli vince svariate classiche tra le quali la Freccia Vallona e arriva secondo all’Olimpiade di Pechino. La new-entry Francesco Ginanni per qualche anno dimostra di essere spietato killer e arricchisce di vittorie la squadra.

E lo spensierato e altruista Michele Scarponi con tanti successi comprese tre belle tappe al Giro d’Italia regala gioie immense a Gianni. “Ora Michele è lassù, manca tantissimo a tutto il ciclismo, non solo a noi”. Altre giornate di gloria a Savio le regalano il vicentino Emanuele Sella e Fabio Felline, torinese. “Con me Felline vinto 4 gare, compreso un Memorial Pantani. Fabio era riuscito a vincere anche negli anni precedenti con  le squadre Footon e Geox. Però con me si è perfezionato”.

La squadra Diquigiovanni (inseguito abbinata al brand Androni) rivitalizza il finale di carriera a Gilberto Simoni che vince una tappa al Giro del Messico. “Gibo si è messo spesso a disposizione della squadra. E con me è stato molto riconoscente anche Franco Pellizotti che con l’Androni ha vinto il Campionato italiano 2012”.

E Davide Ballerini? “Può vincere il Mondiale in Belgio, gli auguro di riuscirci anche se adesso è della Deceuninck-Quick Step. E in generale faccio tanti auguri anche agli altri miei ex Fausto Masnada e Mattia Cattaneo”.

Il Savio manager non si è limitato a gestire la squadra di professionisti stradisti: “Nell’inverno 1993-94 ho avuto Paul Herijgers, fortissimo crossista belga, e lo facevo gareggiare nella Saxon-Selle Italia. D’accordo con Bigolin della Selle Italia, ho creato una joint venture con l’attività del manager belga Bulens. Herijgers nel gennaio 1994 vinse il Mondiale di cross e trionfò nella classifica di Coppa del Mondo. Era la prima edizione di Coppa del Mondo: lieto di aver inaugurato la serie di successi”.  

Copyright © TBW
COMMENTI
Complimenti
22 giugno 2021 10:13 Maurone
Anche se qualche italiano esterofilo reputa la tua squadra come un'accozzaglia di bidoni mentre quelle straniere pari grado sono formate tutte da campioni....grazie per quanto hai fatto per il ciclismo! Quanti campioni ti ringraziano per averli fatti diventare tali?

MI associo
22 giugno 2021 18:21 noel
chi ama veramente il ciclismo non può che ringraziare Gianni Savio

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un altro importante traguardo per il Cuore Rosso: la De Rosa 70 ha vinto il prestigioso GOOD DESIGN® Award 2024, il più antico e riconosciuto premio internazionale dedicato all’eccellenza del design.Fondato a Chicago nel 1950 da visionari come Eero Saarinen...


Una partnership nata quest’anno, destinata a rinnovarsi nei prossimi 2 anni: Fineco, la banca che semplifica la banca, ha deciso di rafforzare il proprio rapporto col Team Polti Kometa, Team Polti VisitMalta dal 2025. La comunanza valoriale imperniata su tre pilastri, ovvero impegno, sostenibilità e rispetto,...


Rik Van Looy è morto all'età di 90 anni. L'ex ciclista era stato male nelle ultime settimane e le sue condizioni negli ultimi giorni sono rapidamente peggiorate. Il campione belga, secondo quanto scrive Le Soir, si è spento nella notte...


Nel 2015 l'incredibile vittoria nella Vuelta a España, un bel punto esclamativo nel pieno della carriera. Poi il ritiro giovanissimo, a 31 anni, dopo il calvario dovuto alla costrizione dell'arteria iliaca della gamba sinistra, un problema che ti fa «andare...


È uno dei volti nuovi in casa UAE Team ADQ, una delle sei atlete italiane che compongono la rosa World Tour della formazione emiratina per la stagione 2025. Greta Marturano è impaziente di iniziare l’avventura con la nuova maglia e,...


GreenEDGE Cycling e MAAP, il marchio di abbigliamento da ciclismo ad alte prestazioni di Melbourne, in Australia, hanno annunciato oggi una partnership pluriennale, portando MAAP all'UCI WorldTour come fornitore tecnico ufficiale del Team Jayco AlUla, Liv AlUla Jayco e Liv...


Parigi-Tours del 1970. Chilometri 286, più i chilometri dalla partenza ufficiosa a quella ufficiale, totale chilometri – più o meno – 300. Dopo 200, sfinito, Angelo Bassini ne ha abbastanza. Cede, molla, rallenta. Cerca il camion-scopa e lo trova. Ma...


Importante onorificenza per Sergio Gianoli. Il Past Governatore del Distretto Rotary 2042 Giuseppe Del Bene  e il presidente del Rotary Club Varese Ceresio Roberto Ballardini hanno assegnato al giornalista dedito al ciclismo il Paul Harris Fellow, la più alta onorificenza...


Oggigiorno diviene essenziale pensare alla propria incolumità quando si scende in strada a pedalare e l’esperienza ci insegna che le precauzioni non sono mai troppe. Detto questo, se è vero che occorre indossare un buon casco è altrettanto vero che occorre rendersi...


Sarà la 28sima edizione del Ciclocross della Vigilia-Ciao Giò, una della più prestigiose manifestazioni regionali del settore, a tenere a battesimo il Trofeo Lucio Cantù in ricordo dell'ex giudice di gara scomparso lo scorso mese di ottobre. Martedì 24 dicembre,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024