E’ sereno Egan Bernal, pensa che il suo vantaggio in classifica sia sufficiente ma che non si possa comunque abbassare la guardia. Il colombiano è in maglia rosa, questo Giro d’Italia vuole vincerlo da protagonista, attaccando e dimostrando agli avversari, che è lui il più forte del gruppo. Bernal sembra aver risolto anche il problema alla schiena e, durante la conferenza stampa di oggi, scherzando ha ammesso che in realtà sente di più il male alle gambe che alla schiena. Sul futuro sembrano esserci già delle certezze e il campione della Ineos, non sarà al Tour de France e anche le Olimpiadi sembrerebbero un appuntamento poco probabile per lui.
«Mi sento bene, ho un buon vantaggio – Dice Bernal - Ma la combinazione Giro-Tour non è un'opzione. Se le cose continuano ad andare come dovrebbero, allora ho un vantaggio sufficiente per la cronometro e dovrei riuscire a tenere la maglia rosa fino a Milano».
A causa dei Giochi Olimpici, il Tour inizierà leggermente prima quest’anno e il tempo tra la fine del Giro e l'inizio del Tour è veramente poco, per questo il colombiano ha deciso di non essere alla corsa gialla. «No, non penso a una mia partecipazione al Tour. Il Giro è una gara difficile, così come il Tour e bisogna fare delle scelte. Abbiamo una buona squadra che correrà in Francia e stanno già lavorando per questo appuntamento. Sono ragazzi molto forti e faranno un gran Tour. Io penso innanzitutto a questo Giro. Dopodiché vedremo come sarà il mio programma per la seconda parte della stagione, ma il Tour non è uno degli obiettivi». Anche le Olimpiadi non sono nei pensieri del colombiano, mentre la Vuelta potrebbe rientrare nel suo programma di fine stagione.
«Non sono ancora sicuro se sarò alle Olimpiadi - ha detto - La prova olimpica su strada è molto difficile e poi vanno considerate anche le distanze e il tempo per preparare la corsa. Quasi certamente sarò alla Vuelta: considerate che ho ancora problemi alla schiena e non voglio affaticare il mio corpo. Prima voglio vedere come il mio fisico si riprenderà da questo Giro e poi decideremo».
Bernal sta bene sia fisicamente che psicologicamente, ma i problemi alla schiena un po’ sono rimasti e per questo, ogni giorno, fa due sedute di fisioterapia. «La schiena naturalmente rimane un punto delicato per me. Tutti i giorni, anche due volte al giorno, faccio degli esercizi. Faccio tutto il possibile per mantenere la schiena in forma, ma a volte sento ancora dolore ai muscoli. Ma devo dire che quando vado veloce ho più dolori alle gambe che alla schiena. È importante trovare un buon equilibrio e mantenerlo bene per continuare a correre».
Bernal in questo Giro non si accontenta di avere il vantaggio sugli avversari e punta alle vittorie di tappa, per dimostrare di essere tornato quel corridore che nel 2019 aveva vinto il Tour de France. «Ho attraversato un periodo molto difficile, non sapevo cosa aspettarmi quando sono venuto qui. L'anno scorso ho dovuto abbandonare il Tour, soffrivo e non mi sentivo bene. Avevo molti dubbi, e mi chiedevo se sarei riuscito a ritornare al mio vecchio livello. Ho visto altri che andavano forte ma non riuscivo a seguirli. E mi sono chiesto: sono ancora abbastanza bravo? È stato un periodo difficile fisicamente e mentalmente. Volevo solo dimostrare in questo Giro che potevo tornare al mio vecchio livello. Lo speravo. Poter lottare ancora e salire sul podio, ho già vinto due tappe e porto la maglia rosa, è molto speciale tutto questo per me. Ne sono molto orgoglioso e ora voglio tornare a casa con questa maglia».
Bernal è andato subito forte nella corsa rosa, non ha perso tempo e appena ha avuto l’occasione ha attaccato e vinto tappa e maglia. I piani della Ineos però erano altri inizialmente, volevano gestire e aspettare di più prima di prendere la maglia rosa. «Il piano era di correre in modo più tranquillo nella prima parte della corsa - ha aggiunto Bernal – perché non mi sono preparato come volevo a causa dei miei problemi alla schiena, ma in corsa a volte ti ritrovi in situazioni che ti portano ad attaccare. Mi sento bene e mi piace anche questo modo di attaccare in corsa. L’idea era quello di andare con più calma ma a causa dell'adrenalina in gara, la convinzione e la motivazione dei compagni di squadra a volte il tuo piano cambia».
Bernal ha un vantaggio di 2'24 "su Damiano Caruso e 3'40" da Hugh Carthy. «Ora ho quasi 2'30" di vantaggio su Caruso, potrebbe essere sufficiente. Non sono davvero uno specialista delle cronometro, ma se tutto andrà bene e se nei prossimi giorni manterò questo vantaggio penso di poter stare tranquillo».
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