La tappa dolomitica di ieri, nonostante la cancellazione di Fedaia e Pordoi, ha regalato spettacolo e ancora una volta Egan Bernal ha dato prova della sua superiorità nella corsa alla vittoria finale. Simon Yates, che proprio due giorni prima sullo Zoncolan aveva cercato di tenere il ritmo del colombiano, ha dovuto arrancare nell’ultimo tratto del Giau e ha perso il suo posto sul podio. Il britannico del Team BikeExchange sta affrontando il secondo ed ultimo giorno di riposo con la calma che lo contraddistingue, analizzando i punti del suo percorso alla corsa rosa in vista delle frazioni più complicate.
«Dopo la tappa di ieri ho parlato a lungo con il mio team riguardo le mie prestazioni - spiega Yates -: abbiamo considerato tutti i vari fattori in gioco, dalle altitudini al meteo che durante questo Giro proprio non ci vuole dare tregua. Io soffro molto il freddo, ma non posso usarlo come giustificazione, alla fine in gruppo siamo tutti sottoposti alle medesime condizioni. Penso che ieri l’organizzazione, decidendo di cancellare le due salite, abbia fatto la scelta giusta, non so se il percorso per intero avrebbe potuto cambiare la mia prestazione, ma sono convinto che la sicurezza di noi corridori venga prima di tutto. Se hanno deciso così significa che hanno verificato che non c’erano le condizioni necessarie per permetterci di correre».
Archiviata la frazione di ieri, per il britannico è già tempo di pensare alle tre temibili tappe di montagna che lo aspetteranno dei prossimi giorni. Ora si trova in quinta posizione a 4’20” da Bernal. «Se devo dire la verità mi aspettavo di arrivare al secondo giorno riposo con un distacco più ridotto dalla maglia rosa, però mi rendo conto di aver dato veramente tutto su ogni salita e quando è così non posso aver nulla da rimproverarmi. Tra le tappe che mancano è difficile dire quale sia la più decisiva, l’unica che conosco bene è quella di domani con arrivo a Sega di Ala; nel finale ci sono due scalate lunghe e piuttosto impegnative, così come piace a me, penso che ne vedremo davvero delle belle. Ora come ora pensare alla maglia rosa è veramente difficile, dovrebbe accadere veramente qualcosa di impossibile»
Sembra ormai finita la battaglia per la vittoria finale del Giro, almeno stando alle parole di Yates che però è molto vicino al podio: meno di due minuti racchiudono gli atleti dalla seconda alla sesta posizione nella generale e con le tante salite a disposizione potrebbe accadere veramente di tutto.
«Bernal sta andando veramente fortissimo, quest’anno è davvero una spanna davanti a tutti e ormai è molto difficile recuperargli terreno - prosegue Yates -: la battaglia al podio è invece apertissima e quello diventa automaticamente il mio obiettivo. Sono a meno di 2 secondi dal quarto posto e a meno di un minuto dal terzo. La distanza che ci divide è minima, soprattutto con le salite che ci aspettano dove potrebbe cambiare veramente tutto. È sufficiente che una giornata vada storta, avere le gambe che non girano bene, con le tappe di montagna basta un niente per perdere terreno. Non so come andrà finire, ma quello che mi auguro è riuscire a fare la differenza per cogliere qualsiasi opportunità che mi capiti davanti».
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