B come Basso. Nel senso di Ivan, vincitore di due Giri. Oggi manager della Eolo: quando si cita il binomio Eolo-Basso, gli tocca specificare che non è un aggettivo. Ora il ciclismo si augura che l’arrivo di Eolo stimoli a investire anche gli altri sei. E’ una squadra che ha portato una ventata di aria nuova: corridori giovani, progetto a lunga scadenza, il classico team che non vive alla giornata ma si è dato una prospettIvan. D’altronde alla guida c’è uno che sa muoversi con i tempi giusti: tanto da ciclista andava forte (Ivan Rasso), quanto da dirigente ha una pazienza infinita (Ivan Tasso). Lo ha chiarito fin dall’inizio, presentando il suo nuovo gruppo in un hotel di lusso, l’OlIvan resort: vogliamo crescere nel tempo, facendo un Basso alla volta. Così ha abbassato ogni aspettatIvan. Ha voluto corridori di ogni nazionalità e tipo, tutti ingaggiati dopo rapida trattatIvan: gli manca solo un crEolo. Ai suoi tecnici chiede una tattica aggressIvan e non difensIvan, non ama vedere i suoi ragazzi andare in comitIvan o peggio ancora alla derIvan. Sta insomma costruendo una bella cooperatIvan. Si ritiene Fortunato per aver vinto una tappa al primo Giro, oltretutto sullo Zoncolan, ma non per questo si è concesso passerelle tv nè ha fatto la ruota sui giornali: sapere che nello sport c’è ancora gente che sa mantenere un profilo Basso fa venir voglia di gridare EvvIvan.
C come cretino. Nel senso di stupido. Ne esistono di vari tipi: si va dal cretino innocuo, che fa il cretino per conto suo, al cretino di successo, che si incontra abitualmente sulle cronache e in tv. Alla categoria del cretino pericoloso appartiene lo pseudo tifoso di ciclismo, quello che per mostrare il suo faccione in diretta rischia di far cadere i corridori: è facile da riconoscere perché non sta fermo, ma come nella famosa gag viene avanti. Si manifesta sulle salite più dure, in genere le ultime: della tappa, purtroppo non per lui. Lo Zoncolan è una delle più gettonate: già ha fatto cadere un corridore in fuga (Bongiorno, nel 2013), poi ha rischiato di mandare in terra uno avviato al successo (Fortunato, sabato), alla prossima cercherà di migliorarsi ulteriormente, buttando giù dal podio vincitore e maglia rosa. Non ha un look definito, può presentarsi vestito normalmente, con la maglia della squadra del cuore e anche a torso nudo, in genere quando la temperatura sfiora gli zero gradi: a scaldarlo è lo spirito, specialmente quello in bottiglia. Di solito non porta con sé la mamma: la sua è sempre incinta. E’ riapparso ora con la riapertura al pubblico, dando al Giro quel senso di ritorno alla normalità di cui c’è bisogno: raro caso in cui della normalità si potrebbe far volentieri a meno. Ha scelto di farlo in vari modi, travestito da Batman, T-Rex, Banana e Hulk: gli era stato detto che, visti i tempi, anche al Giro c’era l’obbligo di andare mascherati. Non viola le regole dell’assembramento: agisce nel più completo isolamento, pur risultando negativo. E’ comunque contagioso, perché vedendolo può risvegliare l’anima imbecille che cova nelle successive tappe: in fondo è noto che per uno stupido il cretino è sempre l’altro.