Egan Bernal archivia una tappa difficile, mantiene il primato nella classifica generale e domani il suo intento sarà quello di riposare nel gruppo. La Ravenna-Verona sarà un tappa per velocisti, che concederà il riposo prima di arrivare in montagna. «Oggi non abbiamo perso tempo e per me va bene così – ha detto Bernal –. Le gambe fanno male a tutti e dobbiamo cercare di recuperare quando ce ne viene data la possibilità».
Oggi anche se Bernal non si è dovuto occupare di difendere la maglia rosa, la frazione è stata difficile e i corridori hanno dovuto mantenere alta la concentrazione, anche se hanno lasciato andare la fuga.
«Anche oggi è stata una giornata difficile, abbiamo consumato tante energie e abbiamo la necessità di recuperare le forze per affrontare le fatiche dei prossimi giorni».
Il colombiano della Ineos sa di poter contare su una delle squadre più forti in corsa, dove ogni uomo, dal primo all’ultimo, lo sostiene e lo protegge. In squadra ci sono anche tre italiani, Salvatore Puccio, Gianni Moscon e Filippo Ganna, corridori straordinari che guidano Egan fino ai piedi delle salite, dove poi il colombiano inizia il suo attacco che non lascia scampo ai suoi avversari.
«Sappiamo di avere una squadra fortissima, la più forte in questo Giro. Abbiamo ragazzi forti e tra loro c’è anche il campione del mondo a cronometro Ganna e per noi è molto importante questo, perché la nostra è una squadra completa».
Oggi in corsa Vincenzo Nibali ha attaccato, ma Bernal non ha risposto, lasciando che il siciliano conquistasse qualche secondo di vantaggio. «Nibali è un corridore di grande esperienza. Può farti vincere o perdere un Giro. Seguirlo in discesa avrebbe significato prendere dei rischi inutili per guadagnare pochi secondi. Sapevo che c'erano 4 km di pianura dopo l'ultima discesa, avevo ancora compagni di squadra con me, quindi non mi sono preoccupato e alla fine Nibali ha guadagnato solo pochi secondi. Ognuno prende i propri rischi io oggi non volevo».
Domani ci sarà una frazione dedicata ai velocisti, con arrivo a Verona. Ma la guerra per la classifica generale scatterà sabato con l’arrivo sull’iconico Zoncolan. «Domani ci aspetta una tappa pianeggiante, sulla carta una frazione tranquilla ma tutto può succedere ogni giorno al Giro, quindi resterò concentrato su domani, poi penserò allo Zoncolan. Non l'ho mai fatto e tutti dicono che è veramente duro, soprattutto gli ultimi 3 km».
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