Li ha staccati praticamente tutti e oggi sembra essere davvero il padrone della corsa ma Egan Bernal non si lascia andare a facili entusiasmi e addirittura sembra non dare importanza al risultato ottenuto oggi: «Dai, abbiamo salvato la tappa - esordisce ai microfoni di RaiSport - ma non dobbiamo dimenticare che a Milano manca ancora tantissimo e soprattutto dobbiamo affrontare tutte le salite importanti di questa corsa rosa».
E poi aggiunge: «Sugli strappi sto andando bene, questa maglia mi dà tanta fiducia, la squadra è forte ma devo rimanere con i piedi per terra».
Poi, una volta sceso dal podio con indosso una maglia rosa intonsa, il colombiano continua la sua analisi: «È importante avere una squadra forte, da Puccio fino a Moscon, tutti i corridori sono importanti. Puccio ha lavorato all’inizio nella parte più dura e difficile. Poi sono entrati in azione Castroviejo e Pippo Ganna che hanno fatto davvero uun grande lavoro. A me è piaciuto tanto correre su questo sterrato, lo stress più difficile da superare è stato quello mentale, il pensiero di bucare o cadere era davvero inquietante».
E poi racconta: «All’inizio volevamo essere davanti sul primo sterrato, abbiamo deciso di entrare a tutta in quel settore: questo ci avrebbe permesso di rendere la corsa difficile e fare più velocità. Quando siamo usciti, abbiamo visto che gli avversari erano ancora dietro e così abbiamo deciso di continuare a spingere. Nel secondo settore è arrivata l’Astana e il terzo sterrato invece siamo tornati a farlo noi come volevamo».
Il Giro naturalmente non è finito e Berfnal continua a sottolinearlo: «Io penso che i rivali siano tanti e non ci sia solo Remco. Ho sempre rispettato tutti perché sono tanti corridori che possono far bene. Per questo dico che, oltre a Vlasov che mi segue in classifica, dobbiamo guardare tanti altri avversari. L'ho già detto ieri e lo ripeto, non mi aspettavo questo vantaggio a metà Giro: con il mio preparatore avevano programmato di arrivare a questa tappa perdendo un minuto o 50” e con quel risultato stati tranquilli, quindi oggi siamo soddisfatti. E nessuno deve dimenticare che ho avuto un infortunio alla schiena, ho perso molti allenamenti importanti, ho avuto dubbi e non pensavo certo di andare così forte fin dall’inizio del Giro».
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