Dopo dieci giorni di Giro, Vincenzo Nibali tira il primo bilancio del suo Giro d'Italia, affrontata con le difficoltà dovute all'infortunio patito a metà aprile: «Siamo arrivati a metà Giro e per me non è stata una corsa semplice, finora. Ero ovviamente consapevole dei tanti punti interrogativi che potevo avere trovandomi al via con un avvicinamento non certo ideale. La frattura, i giorni di allenamento persi e l’impossibilità di lavorare sulla condizione con una corsa hanno reso questa prima metà di Giro complicata. Ma sottolineo che è stato un inizio tosto per tutti: i giorni che non si sono chiusi con una volata sono stati impegnativi. Salite, strappi, ritmo alto. Ho pagato, ma non certo sono affondato. Mi sono difeso, ho stretto i denti. E questo mi conforta in vista del Giro che rimane».
E ancora: «Lo ripeto, il mio Giro è iniziato in salita, ma ribadisco anche la mia voglia di cercare il modo per lasciare un segno. Ho fatto l’impossibile per essere al via perchè ci tenevo. Quando ce l’ho fatta, l’obiettivo si è spostato sul desiderio di onorarlo. Giorno dopo giorno le sensazioni migliorano e ora ci avviciniamo alle montagne. Vediamo quello che, personalmente, potrò fare. Nel frattempo, come squadra, stiamo facendo bene e voglio dare il mio contributo. Ciccone si sta dimostrando in grande condizione. Merita fiducia e supporto. Mancano undici tappe al Giro, le più dure. Servirà compattezza e concentrazione».
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