Era partito come jolly, si trova a fare l'uomo di classifica. Un ruolo che gli piace, per il quale Giulio Ciccone non sente la pressione anche perché sta affrontando il Giro d'Italia alla scoperta di se stesso.
«Fino ad ora credo che sia stato un Giro molto interessante per me e per la squadra. Abbiamo avuto giornate difficili soprattutto a causa del meteo, ma al giorno di riposo siamo arrivati con un buon bilancio. A livello di sensazioni, direi che la tappa di Campo Felice mi ha dato una nuova consapevolezza riguardo alla mia condizione, quindi posso ritenermi molto soddisfatto».
Come detto, le premesse e i progetti per Giulio erano ben diversi: «Avevo in mente di andare in fuga e divertirmi, di essere presente un po' ovunque: ora sono qui, al quarto posto della classifica generale, ma non ho pressioni da parte della squadra perché tutto quello che sta arrivando adesso è qualcosa di bello, da vivere con serenità alla giornata. Finché resto lì, va bene, ma se non dovessi più essere nella top ten non succederebbe niente, perché i miei obiettivi sono diversi».
C'è però un momento chiave per Giulio nella seconda settimana della corsa rosa: «Per me la tappa dello Zoncolan sarà importante per capire quale direzione potrà prendere il mio Giro».
Infine un pensiero sul Giro in generale e sulla tappa di domani: «Finora abbiamo assistito ad un Giro imprevedibile, penso anche spettacolare per il pubblico.
Bernal secondo me è l’uomo da battere, ma le grandi montagne possono cambiare molte cose. Quanto a me, per ora meriterei un posto tra i primi cinque, ma come ho detto voglio continuare a vivere alla giornata. Domani? Quella di Montalcino è una tappa nella quale servono gambe e fortuna, può essere una di quelle giornate che possono regalarti un sorriso ma anche toglierti tutto quello che hai raccolta finora».
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