Salutiamo con adeguata enfasi il ritorno imprevisto e perentorio del Giro Vip. Mi metto io per primo in cima alla lista, la lista di quelli che diffidavano molto su questa edizione particolare, con alcuni nomi bellissimi però tutti reduci da qualcosa, infortuni, malanni, incidenti, gnagnere varie ed eventuali. Sembrava un reparto riabilitazione per lungodegenti, più che una grande corsa a tappe, la più amata dagli italiani, e pure da tanti altri. Non a caso si era partiti da Torino considerando realisticamente come superfavorito il gemello Yates, e con tutto il rispetto si comprende il genere.
Invece. Invece, poche giornate – una più divertente dell'altra – ed eccoci già qui con una roba seria e autorevole, costellata di santini prestigiosi, proprio quelli che tutti avevamo sognato mesi fa, leggendo solo i nomi sulla carta, prima delle cadute, delle fratture, delle elongazioni.
Certo abbiamo un vincitore di tappa e una maglia rosa praticamente senza quarti di nobiltà e senza stemma araldico, anche se hanno tutto il tempo davanti per farseli, ma i nobili ci sono e si vedono. Sembrano tutti guariti, arzilli, esagitati. Bernal ed Evenepoel sopra tutti, naturalmente: due Vip dalla nascita, due Vip per definizione, due Vip per scelta divina. Ma un conto era pensare di averne qui la metà, un altro è vederli salire sopra Ascoli a quel modo, al modo loro, al modo dei grandi.
E allora sarà meglio prendere subito nota: cambia tutto, cambia la prospettiva e cambia anche la levatura dell'intero Giro 2021. Non c'è il duello Roglic-Pogacar del Tour, ma se monta il duello Bernal-Evenepoel non abbiamo poi così da rosicare.
In aggiunta, noi italici scopriamo che da quelle parti, a quelle altitudini, circola pure Ciccone, con sempre maggiore disinvoltura. Pure troppa, bisogna urgentemente dire: se va avanti a questi ritmi, tutti i giorni all'attacco, rischia di arrivare a Milano sorretto dai barellieri dell'Unitalsi. Il Guercilena e i suoi tecnici devono fermarlo subito finchè sono in tempo, prima dell'irreparabile, soffocando in culla il piccolo Chiappucci che si agita dentro. Se serve, vai con l'esorcismo. Ma Ciccone deve subito imparare a non buttarsi via, a spendere con la testa i talenti che ha in tasca, sempre che voglia entrare un giorno nel ristretto circolo dei Vip. Se invece siamo ancora qui a dire che “io corro solo in base all'istinto”, la maturazione e la consacrazione diventano scommesse davvero difficili. A noi che guardiamo e tifiamo, tanto per fare un esempio, resta aperta una domanda: se Ciccone non fosse andato in fuga con Bardet e Bettiol così da lontano, chi ci dice che nel finale non si sarebbe ritrovato un tesoretto di energie per tentare la rasoiata letale?
Per nostra fortuna, il Giro è ancora all'inizio. C'è tutto il tempo per mettere a fuoco e per registrare le cose. Le famose correzioni in corsa, prima delle sfide estreme.
Già da adesso, possiamo però essere tutti paghi dello spettacolo: per il direttore Vegni e la sua band è una probante conferma, e cioè che piazzare qualche difficoltà già alla prima settimana aiuta molto, aiuta tutti, rinnegando si spera per sempre le famose edizioni con le prime dieci tappe da dormirci sopra, sponsor Permaflex.
Se siamo già qui a lustrarci gli occhi con Evenepoel e Bernal un motivo ci dev'essere, mi pare. E' un Giro Vip grazie a loro, ma è un Giro Vip anche perchè non è anonima e insulsa la prima settimana di corsa.
Di certo, lo voglio proprio dire ai simpaticoni della telecronaca parastatale, non è da Giro Vip il trattamento che stanno riservando a un Vip in tutto e per tutto, come blasone il più Vip di tutti, un certo Vincenzo Nibali: nel suo piccolo, quest'ometto sta lottando come un toro nonostante un polso sinistrato. Anche ad Ascoli sempre lì con i primi, salvo un leggero cedimento negli ultimi metri: eppure queste aquile che ci raccontano di tutto per ore e ore non trovano il tempo per pronunciare il suo nome quando taglia il traguardo. Evitato e ignorato come un pisquano che passa per caso, senza peso sulla storia della corsa. Per me, una carognata imperdonabile. Non da Giro Vip. E' da Giro straccione.