Parabiago, a pochi chilometri da Milano, è una città in subbuglio. Da qualche giorno, infatti, è sparita la statua in bronzo del campione di ciclismo Libero Ferrario, posta sulla sua tomba nel cimitero cittadino.
A rendere noti i fatti è il sindaco Raffaele Cucchi che commenta con amarezza: «Quando mi hanno comunicato l'accaduto non volevo credere che qualcuno sia davvero così irrispettoso dei nostri morti, innanzitutto, ma anche di chi rappresenta per la nostra città un'icona dello sport. Non ho davvero parole per esprimere tutto il nostro disappunto e anche la nostra rabbia rispetto a questo reato. Ci auguriamo che nel breve, non solo sia ritrovata la statua, ma che i colpevoli vengano individuati con le conseguenti condanne che ne derivano.
Ferrario è stato il primo italiano a indossare la maglia iridata nel 1923, a Zurigo, vincendo il titolo di campione del mondo di ciclismo tra i dilettanti. Si presume che la statua in bronzo sia stata rubata tra il 4 e il 15 aprile, ma solo il 16 aprile gli eredi se ne sono accorti: «Mi sono recato al cimitero venerdì scorso - dice Bibo Libero Rigamonti, nipote di Libero Ferrario - per verificare i lavori di ripristino della tomba dello zio, nonché sistemare le fotografie dei suoi genitori. In quel momento mi sono accorto della mancanza del busto in bronzo di Libero Ferrario. Ho sporto denuncia ai Carabinieri confidando in un ripensamento degli autori di un gesto che ci ha lasciato attoniti».
La statua è alta circa un metro, pesa 50 chili ed è stata realizzata dallo scultore milanese Alfeo Bedeschi nel 1930, anno della prematura scomparsa del campione.