Sarà uno speciale tutore a consentire a Vincenzo Nibali di tornare presto in bici, accelerando il recupero dalla frattura al radio del polso destro riportata la settimana scorsa cadendo in allenamento sulle strade del Canton Ticino, dove vive.
L'apparecchio ortopedico è stato predisposto al Fisiology Center di Forlì, la struttura guidata da Fabrizio Borra, rieducatore di fama internazionale che ha riportato alla massima efficienza campioni come Pantani e Alonso, tuttora seguito sui circuiti di F1, o più di recente Dovizioso, Tamberi e Fognini.
Col massofisioterapista di origini bresciane, coinvolto nel team che si occupa del recupero di Nibali, è stato studiato un tutore personalizzato, conforme alle posizioni abituali che lo Squalo tiene sul manubrio quando pedala, in modo da consentirgli di non avere scompensi posturali: per prendere la giusta impronta, il campione siculo ha portato con sé il manubrio della sua bici.
Per realizzare l’apparecchiatura ortopedica Borra si è affidato a un’esperta del settore, Sheila Santandrea collaboratrice del Fisiology Center, che in passato ha creato tutori di questo genere per i piloti del motomondiale. Con questa speciale attrezzatura, Nibali potrebbe presto utilizzare la bici per gli allenamenti su strada, limitando al minimo l’uso dei rulli, che notoriamente non ama. Il resto, come sempre, lo farà la voglia del campione di rimettersi in sesto per partecipare al Giro d’Italia: dalla motivazione con cui sta affrontando i primi giorni della rieducazione, pensare di vederlo al via da Torino l’8 maggio è una scommessa facile.
Il dottor Emilio Magni, medico della Trek Segafredo, spiega: «Il tutore è stato modellato sull'impugnatura tra la mano e il manubrio per permettere a Nibali di guidare la bici. Questo è l'aspetto al centro della nostra valutazione per comprendere le reali possibilità di Vincenzo di affrontare la competizione in sicurezza. Giovedì è prevista una visita con il chirurgo che lo ha operato, il dottor Tami, che rimuoverà i punti e darà un feedback medico una settimana dopo l'intervento. Abbiamo anche programmato una radiografia per capire meglio come sta procedendo la ricomposizione della frattura».
E ancora: «Dopo un primo approccio, il lavoro di fisioterapia sulla mano entra ora a pieno regime. L'obiettivo è recuperare la migliore funzionalità dell'arto. Il lavoro quotidiano di drenaggio continua sulla parte superiore del polso dove, durante l'operazione, è stato necessario entrare per l'artroscopia. Dopo la visita di giovedì potremo pensare al prossimo passo, che sarà quello di permettere a Vincenzo di allenarsi costantemente sui rulli a casa e poi su strada. Sarà un processo graduale che, oltre all'indicazione medica, terrà in grande considerazione le sensazioni del corridore. Penso sia ancora prematuro ipotizzare una tempistica circa la decisione sulla partecipazione di Vincenzo al Giro. Continuiamo a nutrire questa speranza e a fare l'impossibile per realizzarla, ma la strada è ancora in salita».
Vincenzo Nibali invece interviene sui social e scrive: «Non voglio lasciare nulla di intentato per essere al via del Giro d'Italia e sono sicuro che stiamo facendo del nostro meglio. Ma abbiamo bisogno di pazienza, lucidità e cautela prima di prendere qualsiasi decisione. Ogni giorno fino all'8 maggio sarà prezioso».
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