A pochi giorni dalla partenza del calendario agonistico di ExtraGiro, che dal 17 al 26 aprile vede ben 7 gare in 9 giorni, con un importante indotto economico per i territori limitrofi, come organizzatori di gare ciclistiche ci si trova di fronte ad un bivio.
Le procedure autorizzative e il lavoro per la messa in sicurezza delle gare vengono portate avanti come sempre con i massimi standard di professionalità, responsabilità e rispetto delle regole. Un approccio che in questi 5 anni ha consentito di non incorrere in incidenti, sanzioni e, anzi, di ricevere le massime valutazioni da parte degli organi preposti. Ma nemmeno questo è sufficiente.
Infatti, la discrezionalità delle richieste avanzate da diversi organi della PA, con tempi diversi e alternati, mette costantemente in estrema e inutile difficoltà tutti processi organizzativi. E non solo: questo modo di procedere di alcuni uffici mette in difficoltà le stesse Amministrazioni locali che credono nel ciclismo come sport e come indotto economico per il territorio.
Non sbagliamo a credere che alcuni funzionari vedano una convivenza difficile tra il ciclismo e le loro attività ordinarie e con la vita sociale; mentre noi continuiamo a credere che è proprio attraverso uno degli sport più popolari, coinvolgenti ed emotivi, che si svolge all’aperto, che si debba fare leva per la ripartenza economica dei territori e per ritrovare il senso di un evento collettivo e sano.
Nonostante le nostre convinzioni e l’energia che ogni giorno mettiamo in questa sfida, un detto popolare recita: “Non si fanno le Messe a dispetto dei Santi”. Non si fa nulla contro la volontà altrui.
Di fronte a questo bivio, a due giorni dalle gare in calendario, chiediamo che venga fatta chiarezza su come questo sport possa sopravvivere in modo semplice, seguendo iter idonei. Questo per non trovarci sempre di fronte a richieste impossibili da sostenere e a un clima relazionale inadeguato alla preparazione di un evento sportivo che deve andare anche e soprattutto a beneficio della comunità.
Per fortuna incontriamo sulla nostra strada Amministrazioni “illuminate” che, come noi, credono nella ripartenza del comparto sportivo e nel ruolo dello sport nel rilancio del Paese: ma senza collaborazione e dialogo da parte dei funzionari e degli uffici competenti, gli organizzatori non possono fare miracoli.
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