Quanto bello sarebbe se, in un momento di difficoltà in bicicletta, arrivasse un ciclista professionista a darti una mano? È quanto capitato a Kevin, un 30enne belga che vive a Maiorca, che durante un'uscita domenicale solitaria ha rotto irrimediabilmente il deragliatore a 20 km da casa.
A soccorrerlo è stato Pascal Ackermann, apparso come una visione divina sulle strade maiorchine (dove era in ritiro): «Ero disperato, ho provato a chiedere l'autostop ma la strada non lo permetteva, così mi ero già messo in testa di fare 20 km a piedi - racconta Kevin a La Dernière Heure -. A un certo punto è arrivato Ackermann e mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto, ha controllato se fosse possibile aggiustare il deragliatore coi suoi attrezzi ma ha confermato che era troppo danneggiato per farlo».
La bontà d'animo del corridore della Bora-hansgrohe, 30 vittorie da professionista con tappe al Giro e alla Vuelta, è però andata oltre: «Con mio grande stupore si è offerto di spingermi - continua Kevin, che ha anche ammesso di non aver riconosciuto Ackermann e di averlo scambiato per un amatore -. Gli ho detto che avrebbe potuto tranquillamente mollarmi quando era stanco, ma mi sono subito accorto che pedalava senza problemi e che mi avrebbe riportato a casa rapidamente. Abbiamo chiacchierato un po' dei suoi obiettivi e dei corridori belgi, e alla fine era giusto un po' sudato. Per lui è stato un buon allenamento».
Lo stesso velocista tedesco, su Instagram, ha postato un selfie con il ragazzo soccorso: «I ciclisti devono lavorare insieme! Oggi ho incontrato Kevin con un deragliatore rotto, così l'ho spinto a casa per 20 km».
Insomma, l'angelo custode che vorrebbero tutti i ciclisti.