Un tributo, un racconto diverso, un po' di sana nostalgia per quel che è stato e che per ora non può essere. Un documentario sulla Sanremo, meglio ancora sul Poggio di Sanremo, nel quale i professionisti appaiono per poche frazioni di secondo proprio lassù, in cima, pronti a lanciarsi in una discesa folle.
Perché quello che Laurent Galinon e Nicholas Loth (La Bordure è la casa di produzione) hanno voluto raccontare nel loro documentario intitolato "Poggio!" è l'atmosfera che precede la corsa, l'attesa di chi sale quei tornanti sperando di vedede lo scatto decisivo, di chi va per tifare, di chi pedala con gli amici e, perché no, di chi sapeva già tutto prima anche se inevitabilmente lo dice dopo.
Sono sensazioni, volti, emozioni, storie che tutti noi abbiamo vissuto, incrociato su una delle tante salite del ciclismo, affrontate in bici o meno, bevendo un bicchiere o mangiando un panino, maledicendo magari chi ci ha trascinato in quell'avventura o benedicendo coloro che la bici l'hanno inventata.
"Poggio!" è un documentario di 20 minuti di pura immersione nell'atmosfera del ciclismo, realizzato da due giornalisti francesi nel marzo 2019, il giorno - curiosamente - in cui a vincere la Sanremo è stato il francese Julian Alaphilippe.
"Poggio!" è divertente, familiare, coinvolgente e ha il pregio di regalarci un po' delle emozioni che quest'anno non potremo vivere di persona sulla salita che quasi sempre decide la corsa.
"Poggio!" è da vedere, invidiando un po' coloro che lungo quella salita abitano e che potranno vedere la corsa di persona, mentre noi ci dovremo accontentare - e meno male che c'è - della televisone. Con la promessa che il prossimo anno ci torneremo anche noi, sul Poggio!
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