Quattro mesi dopo la sua ultima corsa sul pavè belga, Julian Alaphilippe torna sulle storiche strade fiamminghe, questa volta non per il Giro delle Fiandre, ma per la 76a edizione della Omloop Het Nieuwsblad, con la mitica combinazione Muur Kapelmuur - Bosberg, due colline dove sono state scritte molte pagine importanti del ciclismo degli ultimi decenni.
Il 28enne francese, tornato alle corse due settimane fa al Tour de La Provence, è stato uno degli animatori principali della gara, attaccando più volte lungo il percorso e finendo sul podio finale, aumentando così la fiducia in se stesso. Alaphilippe è già da qualche giorno in Belgio ed è andato a provare le salite chiave del percorso, lungo 200,5 km da Gent e Ninove.
«L’Omloop è una gara molto bella, che guardavo in televisione e mi fa piacere fare il mio debutto qui quest'anno, soprattutto con la maglia iridata sulle spalle – ha detto il francese -. È una grande opportunità per dare il via alla mia stagione delle classiche e scoprire per la prima volta questa corsa speciale. Ci arrivo dopo essere andato forte al Tour de La Provence, dove ho avuto buone sensazioni, e questo, insieme al fatto che è la mia prima partecipazione qui, mi dà molte motivazioni per oggi».
Dopo aver conquistato il titolo mondiale a Imola, Alaphilippe aveva preso parte al Giro delle Fiandre ma era caduto scontrandosi con una moto della giuria. «Non sono il favorito. Noi del Wolfpack ci presentiamo con una squadra forte e versatile, abbiamo diverse carte da giocare, e anche se ci piacerebbe vincere, non possiamo dare nulla per scontato. Ho guardato alcune delle passate edizioni e ho capito quanto possano essere importanti il Muur-Kapelmuur e il Bosberg per raggiungere il risultato finale. Potrebbero essere questi i punti dove, ancora una volta, verrà scritta la storia della corsa. Non so cosa succederà, ma spero di essere pronto per la squadra quando arriverà il momento più importante e di aiutarla a ottenere un ottimo risultato».
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