La Lotto Soudal può contare su due giovani talenti italiani: oltre a Filippo Conca, che si è messo in luce in Francia la scorsa settimana, c’è Stefano Oldani, il lombardo arrivato nel team belga lo scorso anno. Oldani, cresciuto sotto l’ala protettiva di Ivan Basso, lo abbiamo già visto ben figurare allo scorso Giro d’Italia e quest’anno ha giocato un ruolo importante nella vittoria di Tim Wellens all'Etoile de Bessèges.
«Ad essere sincero, non ho avuto un inverno molto buono perché le condizioni meteorologiche in Italia non sono state ottimali. La mia preparazione è stata nella media, non ho potuto fare troppo, ma in gara ho subito reso bene. Questo mi fa ben sperare per tutte le gare che devo ancora affrontare».
Al Tour de la Provence il ventitreenne italiano ha corso bene e, nonostante fosse in supporto alla squadra, è riuscito ad avere dei buoni risultati. «L'ottavo posto a Manosque mi ha reso davvero felice. In realtà, il piano era quello di restare vicino a Gilbert e lanciare lo sprint per lui, ma poi Philippe è stato fermato dalla caduta di Alaphilippe. Quindi ho deciso di provarci anch'io ed è andata abbastanza bene, soprattutto considerando che c’erano corridori molto forti. Ho fatto lo sprint subito dopo la salita, un’esperienza nuova per me, sono soddisfatto e ho voglia di fare di più».
Stefano Oldani al professionismo è arrivato lo scorso anno, quando il team belga ha deciso di rinnovarsi, puntando su giovani corridori di talento, da far crescere in squadra.
«Guardando alle passate stagioni abbiamo potuto vedere come molti giovani siano stati capaci di vincere subito in gare importanti. Penso che la Lotto Soudal, abbia fatto la scelta giusta nel rinnovarsi ingaggiando tanti giovani. Ho già visto le loro potenzialità al ritiro di gennaio in Spagna. Stiamo tutti cercando di imparare il più possibile, è un po’ come essere all'Università di Harvard. In una squadra coma la nostra, abbiamo la possibilità di imparare tanto da Gilbert, Wellens e Degenkolb: sotto questo aspetto siamo veramente fortunati. In particolare, il mio legame con Philippe Gilbert è veramente speciale e ci capiamo subito. È un vero campione, non solo sulla bici, ma anche come persona. Durante le gare cerco di stargli vicino il più a lungo possibile. Essere nella stessa squadra e condividere così tanto con lui è davvero pazzesco perché lo ammiro da quando ero un ragazzino».
Il primo appuntamento importante per Oldani sarà alla Milano-Sanremo, dove sarà una volta di più al servizio di Philippe Gilbert. La sua stagione proseguirà poi con il Giro d’Italia, dove lo scorso anno non solo si è difeso ma ha saputo dimostrare di essere un buon corridore, in grado di capire e sfruttare le occasioni nel momento giusto.
«Ho già fatto bene al Giro 2020. Con mio stupore iniziale sono riuscito a chiudere tra i primi dieci due volte, ma in questa stagione voglio migliorare. Non sono un velocista puro, ma riesco ad essere abbastanza veloce in un gruppo ristretto e non mi tiro indietro se c’è da fare uno sprint in salita. Quando ho corso il Tour de l'Avenir, sono arrivato terzo dopo una salita di tre chilometri, con Hayter e Pidcock che oggi sono nel team Ineos. Ho ancora del tempo per crescere e conquistare delle tappe del Giro. Adesso devo solo vedere quali sono le mie vere potenzialità e capire dove posso arrivare».
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