Padre e figlio, tennisti. Il padre, un campione, poi allenatore. E il figlio, una promessa. Il padre allena il figlio. E quando si avvicina il torneo di Forest Hills, gli allenamenti diventano intensi, estenuanti, ossessionanti. In palio non ci sono solo i premi destinati ai primi, ma molto di più: per il figlio è una prova di maturità (e la vigilia del matrimonio), per il padre è addirittura una soffertissima rivincita.
C’è anche una bicicletta. E’ una bicicletta a noleggio, da donna, con il cestino davanti. Billy, il figlio, si allena correndo a piedi in Central Park. Lindy, la fidanzata, lo accompagna pedalando sulla bicicletta. Un po’ rifinitura, un po’ mantenimento. Un po’ per scaricarsi, un po’ per ricaricarsi. Il giro del lago, un ponte, un arco, le giostre, il retro del Metropolitan Museum. E quasi uno scontro fortuito con un uomo a cavallo.
Il titolo originale del libro è “Breakpoint”: nel gergo tennistico, indica la situazione in cui si trova il giocatore che risponde al servizio quando si trova a un punto dallo strappare il gioco all’avversario. In italiano è stato tradotto in “Gioco!”. L’opera fu scritta da William Brinkley nel 1978.
In “Gioco!” Brinkley è l’io narrante nel ruolo di giornalista. E lui giornalista lo fu davvero: per “The Washington Post” e “Life”. Fra i suoi libri, anche “L’esorcista”. In un’edizione del Reader’s Digest del 1980, “Gioco!” è illustrato dai disegni di Howard Rogers. Eccoli lì, Billy e Lindy a Central Park, lui di corsa, lei sulla bici, lui ansimante, lei sorridente, lui determinato, lei fiduciosa. Il torneo sarà avventuroso, in semifinale Billy incontrerà l’uomo che detronizzò suo padre dai vertici della classifica e...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.