Il tribunale di Monaco di Baviera ha emesso la sentenza sul caso Aderlass e ha condannato il medico tedesco Mark Schmidt a una pena detentiva di quattro anni e dieci mesi e al divieto di esercitare la professione per tre anni a fronte dei cinque anni e mezzo di reclusione richiesti dal pubblico ministero.
La corte ha ritenuto il medico colpevole di aver trattato per anni diversi atleti di sport invernali e ciclisti con doping sanguigno. In un caso ha anche somministrato a un biker austriaco una preparazione non approvata per l'uso umano: è stato quindi condannato anche per lesioni personali pericolose.
Condanne anche per i collaboratori del medico: Dirk Q. ha ricevuto una pena detentiva di due anni e quattro mesi, l'infermiera Diana S. è stata condannata a un anno e quattro mesi di libertà vigilata, i paramedici Sven M. e Ansgard S. hanno ricevuto multe. I legali dei condannati possono ancora presentare ricorso contro le sentenze, non sono ancora definitive.
Per l'Agenzia tedesca antidoping - scrive la Suddeutsche Zeitung, la sentenza è «una pietra miliare. Mostra in modo evidente che il doping è la strada sbagliata - ha detto il CEO di Nada Andrea Gotzmann -: per la prima volta un medico attivo nello sport e i suoi collaboratori vengono condannati a una pena detentiva grave e al divieto di esercitare la professione ai sensi della legge antidoping».
Intanto in Austria l'ex fondista Harald Wurm è stato assolto dal tribunale regionale di Innsbruck dai reati contro la legge antidoping e di grave frode. Il 36enne tirolese è stato condannato per aver fornito false prove e dovrà pagare una multa.
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