Dopo un anno difficile Roberto Damiani, direttore sportivo della Cofidis, è pronto a ripartire con la sua ammiraglia. Il 2020 è stato l’anno delle incertezze e delle ripartenze e il dirigente del team francese, che di esperienza ne ha maturata tanta, vuole essere ottimista: guardare avanti, per non tornare indietro.
Dopo una stagione concentrata a causa del Covid-19, siamo arrivati alle vacanze di Natale, ultima pausa prima di riprendere la stagione. Come sta trascorrendo questi giorni?
«Dopo il ritiro fatto in Francia sono tornato a casa a Legnano, dove trascorrerò quest’ultimo periodo dell’anno, prima di riprendere in pieno l’attività della nuova stagione. Per me le feste si trascorrono sempre in famiglia».
Il 2020 è stato un anno complicato per tutti, c’è qualcosa che vorrebbe cancellare di questi 12 mesi?
«Assolutamente nulla. Ogni esperienza deve essere conservata ed elaborata perché è utile per affrontare il futuro, in ogni caso va ad arricchire quel bagaglio personale che ci portiamo dietro. L’unica cosa che vorrei cancellare è la caduta di Elia Viviani in Australia, è stato un incidente che poi ha avuto delle ripercussioni anche in seguito».
L’anno si sta concludendo, che augurio vorrebbe fare al ciclismo?
«Al ciclismo e a tutte le persone che a vario titolo seguono questo sport voglio dire di non guardarsi più indietro. In particolare in Italia dobbiamo cambiare atteggiamento e guardare al futuro, altrimenti non potremo migliorare nulla».
Un augurio invece per se stesso, quale potrebbe essere?
«Prima mi sarei augurato la salute e serenità. Quest’anno invece a me stesso e anche a tutte le persone auguro entusiasmo e fiducia. Veniamo da un anno veramente difficile è l’entusiasmo e la fiducia servono un po’ a tutti per guardare al futuro».
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