FABIO PEREGO SCENDE IN CAMPO PER LA PRESIDENZA FEDERALE

POLITICA | 23/12/2020 | 08:10
di Paolo Broggi

Una giornata convulsa, qualche notte di riflessione, una serie di decisioni in parte inattese ma sicuramente importanti. Fabio Perego lascia la presidenza del Consorzio Velodromo Dalmine e si candida per la corsa alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana.


«Dopo 15 anni di impegno con il Velodromo di Dalmine, penso sia arrivato il momento di passare il testimone. Lascio una società sana nei conti e nella struttura, ma sono sicuro che chi mi succederà saprà fare sicuramente meglio» spiega Perego dopo aver presentato al consiglio della società le sue dimissioni irrevocabili.


E poi il ritorno sulle elezioni per il Comitato Regionale Lombardo e l’annuncio di una nuova discesa in campo: «Quella di sabato scorso al Comitato Regionale Lombardo è stata una bella sfida - spiega a tuttobiciweb.it -. Ha vinto Stefano Pedrinazzi ma ha vinto soprattutto il ciclismo perché c'è stato un concorso di idee per far crescere il movimento regionale. Stefano è un dirigente preparato e competente, auguro a lui e al nuovo governo regionale un buon lavoro. Quanto a me, ho dato il massimo in questa tornata elettorale, sono convinto della bontà delle idee e del programma che ho proposto, quindi ho riflettuto e dopo essermi confrontato in questi giorni con i grandi elettori lombardi, ho deciso di candidarmi per la presidenza federale. Lo slittamento dell'assemblea elettiva al 20 febbraio lascia aperta la porta alla presentazione di nuove candidature fino al 10 gennaio: entro quella data formalizzerò la mia scelta perché sento di poter portare un contributo importante a livello nazionale".

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COMMENTI
La voglia di non cambiare vince sempre.
23 dicembre 2020 10:39 Bastiano
Se come ad ogni tornata vengono troppe candidature, volte più a sottrarre voti che alla speranza di essere eletti, ci ritroviamo con un ente che non riesce a cambiare malgrado i numeri parlano di risultati disastrosi.
Sarebbe bella una FCI che sappia guardarsi indietro e se il movimento è arretrato, non ci devono neanche essere elezioni, chi ne è stato parte, deve saper fare un passo indietro e sapersi mettere a servizio di nuove idee. Questo purtroppo non avviene e si continua a rincorrere l'accaparramento delle cariche, senza programmi efficaci e chiari.

Liste di disturbo
23 dicembre 2020 16:45 lupin3
Come altrimenti definirle

elezioni
23 dicembre 2020 17:52 siluro1946
Anziché chiamarle "elezioni" dovrebbero definirle "nomine romane" sarebbe meno ipocrita. Non capisco il vostro desiderio di cambiamento quando in tutti i consessi federali e non, si dice che tutto va bene ed il movimento è sano ed in espansione.

Anche per me è solo disturbo
24 dicembre 2020 07:44 Roxy77
Purtroppo concordo con il concetto espresso da chi mi precede si tratta probabilmente di candidature che vanno a togliere voti alla vera sfida ma rimaniamo fiduciosi, il ciclismo deve guardare avanti per il bene delle nuove leve !!

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