E’ un marinaio mancato, è sfuggito a un naufragio, quello della sua vita, la sua nave è la bicicletta. E la sua bicicletta è speciale: è una Wolfgang Amadeus Mozart. Non ha prezzo: nel senso che non è in vendita. Quando pedali, la Wolfgang Amadeus Mozart sorride e suona, è rossa, con il manubrio e i parafanghi blu, i parafanghi, “perché una bici senza parafanghi è come un veliero senza vele”. In programma, una gita di gruppo: partecipano, fra gli altri, Piero Gobetti, Marzio Bruseghin, Carlo Marx e Ciacci il gelataio. Tutti su quella bici.
Per saperne di più, basta un click. “Chiamatemi Ismaele” è la storia scritta da Gian Luca Favetto e letta dall’attrice Patrizia Bollini, una delle quattro (gli autori delle altre tre sono Gianni Mura, Marco Pastonesi e Valerio Piccioni) proposte dalla Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza per “Alla fine della città”, il progetto triennale dell’associazione Ti con Zero tra narrazione, arte e viandanze, fino al 30 novembre, stavolta – causa Covid-19, in versione digitale, con video e tutorial, incontri virtuali e racconti radiofonici.
Grazie anche a questi podcast, la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza non è più solo cartacea (libri sulla bici, dai saggi alle biografie, dai romanzi ai manuali, dalle guide alle poesie), ma anche digitale.
Il primo anno c’è un verbo che coniuga le diverse iniziative di “Alla fine della città”: accendere. Accendere un gesto, un’idea, un’emozione, un territorio, una luce. Nel caso di Ismaele (il podcast “Chiamatemi Ismaele” di Favetto e Bollini), accendere una registrazione.
per ascoltare "Chiamatemi Ismaele" clicca qui
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