Lo abbiamo visto risplendere sul pavé, in volata, a cronometro, e perfino in salita, portando a spasso i migliori scalatori del mondo sulle montagne del Tour de France. Wout Van Aert sembra non avere limiti e, dopo aver vinto Strade Bianche, Milano-Sanremo, due tappe alla Grande Boucle, e aver fatto secondo al mondiale sia a crono che in linea e al Giro delle Fiandre, sta già scalpitando in vista di un 2021 che potrebbe innalzarlo definitivamente a corridore più completo (e forte) al mondo.
Nonostante i 187 cm di altezza e i 77 kg, la potenza sprigionata in salita dall’eclettico belga della Jumbo-Visma ha fatto saltare tutti in piedi sul divano; il ragazzo sembra non avere punti deboli. E a questo punto diventa difficile anche fissare degli obiettivi, visto che sono tutti potenzialmente raggiungibili: «Arricchire il mio palmares nelle corse di un giorno rimane la priorità – ha spiegato Van Aert a Sport VoetbalMagazine -. Un giorno le cose potrebbero cambiare, ma non è ancora questo il momento».
La volontà di testarsi su dislivelli importanti c’è: «Mi piacerebbe fare bene in corse come la Tirreno-Adriatico, Giro del Delfinato o Giro di Svizzera. Penso di avere le qualità giuste, nel 2021 proverò a fare classifica, soprattutto in quelle in cui c’è una cronometro. Poi voglio testarmi anche nelle classiche più impegnative, come Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia».
Senza dimenticare che nel 2021 ci saranno anche le Olimpiadi di Tokyo, un’opportunità per andare a caccia di due medaglie olimpiche: «Il percorso della crono è perfetto per me. Rispetto a quello di Imola è più impegnativo e credo potrei avere un vantaggio su Filippo Ganna, che ha comunque dimostrato al Giro di saper andare forte anche nelle prove mosse. Per la prova in linea bisognerà vedere come staremo tutti; il tracciato va meglio a Remco Evenepoel che a me, e se il CT deciderà che sarà lui il capitano non avrò problemi nel mettermi a disposizione, come ho sempre fatto».
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