Palermo, Camigliatello Silano, Valdobbiadene e Milano: Filippo Ganna firma uno straordinario poker in un Gior d’Italia che non potrà mai dimenticare e che lo consacra tra i grandi.
Per la prima volta, dopo aver divoratouna pizza nella lunga attesa sulla sedia del migliore, Ganna non riesce a trattenere l’emozione e le lacrime rigano il suo volto banando la mascherina: «Sono felice di aver vinto questa crono ma sono ancora più felice per il mio compagno di squadra Tao, è fantastico, ha vinto il Giro! Sapevo che avrebbe potuto farcela. Adesso non vedo l'ora di festeggiare le nostre vittorie questa sera con Tao e con tutto il team. Oggi è riuscito a concretizzare il lavoro di tutta la squadra, sono più emozionato di lui. Bisogna fargli i complimenti. Noi siamo una famiglia, stiamo vivendo insieme da più di un mese, siamo amici, abbiamo condiviso i momenti più difficili e quelli più belli. E stasera sarà festa grande».
C’è tanta emozione nella voce di Filippo Ganna che non ha dubbi nell’indicare quella di oggi come la sua vittoria più bella al Giro.
«Tutte le tappe che ho vinto sono state bellissima, ma oggi è stato pazzesco: non è stata una semplice cronometro, ma quando ho tagliato il traguardo ho realizzato di portare al termine una corsa di 21 giorni che mi ha regalato delle emozioni grandissime. Ho concluso un Giro dove ho contribuito alla vittoria finale del mio compagno di squadra. È speciale pensare che in quel trofeo che ha vinto ci sia anche una parte di me: l’obiettivo di questa mattina era portare a casa la settima vittoria per il team, quando si indossa la maglia di campione del mondo non si può lasciare nulla al caso, quando si scende in strada bisogna dare il tutto per tutto e l’iride dà anche qualcosa in più. Però in tutto questo non bisogna dimenticare che siamo degli uomini, non delle macchine, non siamo perfetti, basta che vada male qualcosa ed è finita».
Ormai Filippo Ganna non ha più da dimostrare di essere il più forte crono man in circolazione, ma questo Giro l’ha decretato anche un ottimo uomo squadra, fondamentale in pianura ma anche in salita. È davvero forte l’attaccamento che il piemontese nutre per il suo team, il legame speciale che anche oggi si è fatto particolarmente sentire.
«Sono 21 giorni che andiamo veramente a tutta, siamo partiti con un obiettivo e poi strada facendo abbiamo dovuto reinventarci, non è stato per nulla facile! Ho dato veramente tutto per la squadra, anche ieri abbiamo fatto qualcosa di incredibile: durante la salita Dennis mi ha detto di aumentare il ritmo, ma io stavo andando veramente a tutta, a quel punto allora è entrato in azione lui che ha fatto piazza pulita degli avversari. Oggi sapevo che proprio Dennis sarebbe stato l’uomo da battere, infatti quando ha tagliato il traguardo ho tirato un sospiro di sollievo, ma poi a quel punto sono diventato ancora più teso perché c’era Tao che avrebbe dovuto lottare per la vittoria finale. L’ansia è andata via soltanto quando ha tagliato il traguardo. »
Il campione del mondo sembra ormai non avere limiti, ma essere in grado di vincere qualsiasi sfida gli venga proposta. E se fosse arrivato il momento di tentare il colpaccio con il record dell’ora? Idea assurda o forse nemmeno tanto remota, Filippo non nasconde la voglia di provarci, ma forse prima è meglio riprendersi dalle 3 settimane di Giro.
«Il record dell’ora non è un’ipotesi così distante, ne ho già parlato con Dave Brailsford, ma se un giorno lo farò di certo non sarà in altura, forse sul mare, chissà, sono molte le cose che dovranno essere definite. Dopo questi 21 giorni di gara non vedo l’ora di tornare a casa e passare un po’ di tempo con la mia fidanzata e la mia famiglia. Soltanto tra un po’ di tempo penso che tornerò in pista e tornerò ad allenarmi con i miei compagni per preparare le Olimpiadi 2021. Ora la cosa che desidero più di tutti è poter tornare alla normalità e riposarmi».
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