La pratica sportiva fa bene al corpo e migliora la vita, l’attività ciclistica rende più forti anche contro il Covid-19. E maggiore è la capacità aerobica, minore sono i rischi di ospedalizzazione quando si viene colpiti dalla malattia.
È questo il risultato emerso dallo studio intitolato “Maximal Exercise Capacity is Inversely Related to Hospitalization Secondary to Coronavirus Disease 2019” e recentemente pubblicato sulla testata specializzata Mayo Clinic (per leggere lo studio CLICCA QUI).
L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di studiare la relazione tra la capacità di aerobica misurata prima dell'infezione da coronavirus 2 e la percentuale di ospedalizzazione dovuta alla malattia.
Sono stati identificati 246 soggetti maggiorenni (tra i 18 e i 59 anni, 42% maschi) che tra il 1° gennaio 2016 e il 29 febbraio 2020 avevano effettuato un test da sforzo per valutare la capacità aerobica e cardiaca: tutti sono stati colpiti dall’infezione da Covid-19 tra il 29 febbraio e 31 maggio 2020.
Analizzando i risultati dei test e il decorso della malattia, i ricercatori hanno evidenziato che gli 89 soggetti che sono stati ricoverati in ospedale mostravano nei test precedenti un livello di capacità aerobica inferiore a chi ha avuto un decorso più leggero della malattia.
Ricordiamo che la capacità aerobica è la capacità dell’organismo di utilizzare l’ossigeno per produrre energia durante uno sforzo. Una dote, la capacità aerobica, che può essere migliorata attraverso l’allenamento di resistenza. Quindi, soggetti più allenati si sono rivelati sotto questo profilo più resistenti al virus e lo hanno combattuto meglio.
La pratica del ciclismo - che può essere affrontata in piena sicurezza dal punto di vista del rischio contagio - si rivela quindi perfetta per combattere un nemico pericoloso e subdolo.