Diego ULISSI. 10 e lode. Settimo sigillo rosa, la 37esima vittoria in carriera, Diego oggi non sbaglia una virgola. Dopo l’uomo del tempo (Ganna), eccoci a quello che il tempo lo coglie e sa sceglierlo. Non si fa prendere né dalla foga né dal timore di sbagliare i tempi. Perfetto lui e la sua UAE Emirates, in questo caso nella persona e nel ruolo di regista Valerio Conti (voto 10), che smista, illumina e indica la strada al toscano. Coppia perfetta, per un uno-due micidiale. L’Italia del Giro d’Italia c’è e spostiamo la notte più in là.
Filippo GANNA. 8. Alla fine arriva 43°, ma a pari tempo con i migliori. La sua Ineos fa un grandissimo lavoro, lui non smette di farlo, pronto a intensificarlo. Anche questa sera dormirà sogni rosa: l'uomo del tempo, leader a tempo.
Peter SAGAN. 6. Perde l’attimo e Ulissi quando deve essergli lì a ruota (voto 4), poi medica con classe immensa (voto 10) e ottiene un secondo posto sontuoso, ma che dormita…
Michael MATTHEWS. 4. Su un traguardo che sembra essere disegnato per lui, l’australiano dorme sonni tranquilli. Quando si sveglia, il film è già finito.
Mikkel HONORÈ. 7,5. Fa il suo più che bene, ma non si deve rimproverare di nulla.
Luca WACKERMANN. 7,5. Il ragazzo della Vini Zabù prova il colpo all’insù, ma rimbalza giù non poi così tanto. Bravo bravissimo.
Joao ALMEIDA. 7. Piazzato anche oggi (6°) per non perdere l’abitudine. Occhio, questo ci farà divertire.
Vincenzo NIBALI. 6,5. Ha la giusta cattiveria, la giusta voglia di restare lì e ci resta, grazie anche a Gianluca Brambilla che lo pilota e protegge fin sul traguardo.
Domenico POZZOVIVO. 8. Chiude in 14° posizione con la crema del Giro: il lucano in forse fino all’ultimo non finisce di stupire e, statene pur certi, forse qualcosa si inventerà. Senza forse.
Nicolas EDET. 6. L’uomo che dovrebbe fare classifica per Cofidis, nel finale – nelle vicinanze di Porto Empedocle - finisce anche lui gambe per aria tra un groviglio di biciclette. Brutta botta al ginocchio sinistro: non proprio il massimo alla vigilia dell’Etna. Roba da far girare i cabbasisi.
Etienne VAN EMPEL. 7,5. Il 26enne olandese entra con tempismo nella fuga di giornata: il ragazzo di Scinto e Citracca finisce per le terre, ma finisce alla grande una giornata per la Vini Zabù molto importante. Sulle strade di Sicilia, dove quel nettare di Dio si carica di sole e aria, minerali e sapienza dell’uomo, questa sera si può e si deve anche alzare un calice al cielo. Un brindisi per un Giro appena iniziato. Un salute! alla salute: di tutti.
Thomas DE GENDT. 8. Il 34enne corridore belga della Lotto Soudal si mette subito all’opera e va all’attacco, con Mattia Bais della Androni Sidermec, Alessandro Tonelli della Bardiani CSF Faizané, Ben Gastauer della AG2r La Mondiale ed Etienne Van Empel della Vini Zabù Brado KTM. De Gendt l’uomo delle fughe, delle vittorie di tappa, di vento in faccia e di corridori alle spalle sempre pronti a braccarlo. È il ciclista che ci prova, anche quando la ragione dice no, non farlo. Ogni tanto gli va bene, e ha ragione a provarci. Per la cronaca: vince tutti i traguardi intermedi e racimola punti per la classifica della maglia ciclamino sia per quella azzurra della montagna. Infaticabile.
Alexander VLASOV. 17. L’Astana deve chiaramente andare a farsi benedire. Due giorni di corsa e due corridori costretti a tornare a casa. Ieri Miguel Angel Lopez, spalla di Fuglsang, che ieri per un maledetto tombino è finito per terra e la spalla ce l’ha rimessa. Oggi problemi intestinali per il talentuoso russo dopo una notte insonne, anche lui costretto a fermarsi, anche lui costretto a salire in ammiraglia. Quando la jella ti punta, c’è poco da fare. Premio eptacaidecafobia (lo so, è una sfiga solo dirlo): Alexander Vlasov.
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