Filippo GANNA. 10 e lode. È un razzo, un missile, un tornado. È più forte del vento Pippo. Vola via a quasi sessanta all’ora (58,831 km/h), sul suo Bolide “Gold Borealis”, un oro che cambia colore a seconda di come lo guardi; un litro di colore costa più di mille euro. Un gioiello di tecnologia che vale quanto un ragazzo altrettanto prezioso, se non di più. Un oro che cambia colore a seconda di come lo guardi: un po’ come Filippo, che parte con i colori dell’arcobaleno, e poi sul podio la sua maglia è rosa, bianca, ciclamino…
Joao ALMEIDA. 9. Il giovane portoghese della Deceuninck Quick Step fa registrare il miglior tempo in 15'46”, prima dell’arrivo di Ganna. È un talento che noi italiani conosciamo molto bene, sia perché cresciuto alla Unieuro del presidente Barzi e Mirko Rossato, prima di passare alla corte di Axel Merckx alla Hagens Berman Axeon. Vincitore due anni fa della Liegi under 23, miglior giovane al Giro under 23, miglior giovane l’anno dopo al Tour of Utah e al Tour de l’Ain, va forte sia su pista che su strada, sia a crono che in montagna. Ha soli 22 anni e può essere davvero la sorpresa di questo Giro d’Italia.
Mikkel BJERG. 8. La Uae Emirates è venuta a questo Giro con una squadra di giovani e il danese di anni ha solo 21 anni. È un campioncino del mondo della cronometro under 23, quindi fa il suo e lo fa benone. Anche lui viene dalla scuola di Axel Merckx: papà Cannibale, lui chioccia.
Geraint THOMAS. 9. Arriva quarto, ma fa quello che voleva fare: portare via tutto il possibile ai suoi diretti avversari. Il Giro non è chiaramente chiuso, ma quasi. Con oltre sessanta chilometri contro il tempo c’è poco da fare, poi se ci si mette anche il tempo – meteo -, vedrete che a Roccaraso è già finito tutto.
Tobias FOSS. 7,5. Il 23enne norvegese della Jumbo Visma fa registrare un buonissimo 15'55”, che gli vale il 5° posto finale. Ragazzo da tenere d’occhio, da valutare con calma, sicuramente molto interessante. Se la crono è sincera, questo di balle non deve raccontarcene.
Matteo SOBRERO. 8. Un settimo posto di grandissima qualità per questo ragazzo piemontese di 23 anni scoperto anche lui da Marco Della Vedova proprio come Ganna. Il corridore della Ntt (in dismissione), che ama i vini ed è fidanzato con Carlotta sorella di Filippo Ganna, ha due buone ragioni per festeggiare. Per la terza è solo una questione di qualche giorno, quando una squadra importante si farà sotto per non farselo sfuggire: questo è un corridore.
Miguel Angel LOPEZ. 17. Quando ti dice male c’è poco da fare. In un rettilineo, il povero corridore colombiano dell’Astana non fa altro che alzare la mano destra dalle protesi per andarla a posizionare sulla leva del cambio e in quel preciso momento, come un appuntamento con la storia o con la malasorte, prende un avallamento o un tombino che lo fa prima saltare poi sbandare e, una volta perso il controllo della bicicletta, finisce violentemente contro le transenne. È un anno così, segnato: dalle cadute. È lui la maglia rosa della sfortuna. Stessa sorte al povero Covili, che per colpa di un tombino rompe una ruota in discesa e finisce e fuori tempo massimo.
Edoardo AFFINI. 6. Crono conservativa per salvare la gamba. C’è da pedalare per Simon Yates, tanto contro questo Ganna cosa poteva fare?
Victor CAMPENAERTS. 4. La discesa verso Palermo è molto veloce e l'asfalto non ha un buon grip. In una curva a destra il corridore della NTT scivola per le terre: il 28enne belga si rialza e riprende la sua gara anche se alla fine è l’immagine della rabbia. Per un insieme di cose, che vanno dall’asfalto malmesso, il vento forte, curve pericolose, troppa discesa e le foglie in mezzo alla strada. Con tutto il rispetto per il belga, in attesa che gli organizzatori mettano un giorno in scena una corsa lungo un rettilineo, con teli protettivi ai lati per impedire che il vento crei turbolenze, Victor si metta il cuore in pace e corra, oppure si dia alla playstation.
Simon YATES. 7. Non è un cronoman, ma alla fine il britannico della Mitchelton Scott si difende meglio di tanti altri. Limita i danni.
Wilko KELDERMAN. 6. Gli mancano le corse e si vede: fa quello che può. Arrugginito.
Vincenzo NIBALI. 5,5. Sapeva perfettamente che il suo Giro incominciava in salita, alla rincorsa, ma non così.
Jakub FUGLSANG. 5. Perde un uomo e perde troppo: così si perde.
Rafal MAJKA. 4. Parte per ultimo, e là in fondo resta.
Alex DOWSETT. 7. È il corridore della Israel StartUp Nation che dà l’abbrivio a questo Giro d’Italia numero 103 con il tempo di 17'06'': è il primo tempo finale fatto registrare in questo Giro. Auguri a lui, alla sua squadra, a tutti. Buon viaggio ragazzi.