Soren Kragh ANDERSEN. 10. La lode la diamo alla squadra, alla Sunweb, che sta davvero correndo un grande Tour, libera da pensieri, leggera per i risultati ottenuti. Una condotta di squadra perfetta, con questi ragazzi terribili: prima con Tiesj Benoot, poi con lo spettacolare Marc Hirschi e alla fine per arrivare fino alla fine con Andersen, che scrive una favola, ma è tutto vero.
Luka MEZGEC. 8. Toh, una bella volata di Luka, che resta con i migliori, che sprinta con i più resistenti, che conferma una cosa: la Slovenia ha più ciclisti di livello mondiale che abitanti.
Simone CONSONNI. 8. Il ragazzo della Cofidis resta davanti, quando i velocisti e il suo Elia restano dietro. Fa tutto da solo, e arriva terzo. Visti i tempi, un gran risultato.
Peter SAGAN. 7. Ne ha già una collezione infinita, ma vuole anche l’ottava. Al momento è dietro a Sam Bennett, ma lo slovacco non si dà per vinto. Le prova tutte, come oggi, che mette alla frutta la sua squadra (voto 9) e fa fuori tutti i velocisti. Alla fine arriva 4°, ma nella classifica per la verde ora è a soli 43 punti dall’irlandese della Deceunick.
Matteo TRENTIN. 6,5. Resta lì, poi resta là: nella top ten.
Sonny COLBRELLI. 6. Durante la tappa fa un gran lavoro per la sua squadra. Tutto il giorno a limare, poi qualche borraccia qua e là, poi se c’è tempo si butta anche per fare una volata. Non è un velocista che ha a sua disposizione la squadra, ma per dirla alla Gabbani: viceversa.
Richie PORTE. 7. Fora a meno di 10 km dal traguardo, quando il gruppo è pancia a terra. Momento peggiore non poteva scegliere. Cambio di bici al volo con Kenny Elissonde. Richie la vede brutta, ma la medica alla grande. Bravi entrambi!
Julien ALAPHILIPPE. 6,5. Nel finale ci prova, sgommando e derapando con la sua Specialized, poi viene ripreso, ma che goduria.
Egan BERNAL. 6,5. Fa un prova, un tentativo per verificarsi, per verificare: segno di forza o di debolezza? Le parole stanno a zero, domani si vedrà.
Stefan KUNG. 8. Il 26enne corridore svizzero della Groupama – FDJ prende e va: prima con il 29enne belga Edward Theuns (Trek-Segafredo), poi tutto da solo (è il primo a transitare sul Col du Béal e sulla Côte de Courreau). È un indemoniato, e prova a dare un senso al suo Tour e a quello della sua squadra.
Marco MARCATO. 8. Calmo, tranquillo e serafico come pochi, ma il 36 enne corridore veneto è anche veloce, lucido e pronto ad affiancare “Tamau”, Pogacar, il bimbo di Komenda, e portarlo via dai pericoli. Fa un lavoro oscuro, ma visibile ad occhio nudo.
Sam BENNETT. 5. Anche oggi tutti i velocisti vengono tagliati fuori da Sagan e dai Bora. Perde la tappa, perde punti preziosi: perde.