GIRO U23. ED ECCO LE SALITE. LIVE

DILETTANTI | 01/09/2020 | 07:55
di Giuseppe Figini

Il Giro d’Italia U23 Giovani affronta un agevole trasferimento e si ritrova nel Veneto, precisamente in provincia di Verona, dove lo attende la quarta tappa dove non mancano montagne con salite vere dopo una fase iniziale in pianura.


Il ritrovo è fissato a Bonferraro di Sorgà, nel comune di Sorgà che deve il suo nome alla pianta del sorgo, detta anche saggina, il cui simbolo appare pure nello stemma comunale, territorio di vocazione agricola con speciale rilievo per il riso, celebrato e gustato in varie sagre nel corso dell’anno. Diverse sono le testimonianze d’architetture rurali, ville e corti, realizzate anticamente da famigli nobiliari. E’ situato a circa una trentina di chilometri da Verona, in direzione sud-ovest, e confina con la provincia di Mantova.


Per seguire il racconto in diretta della tappa a partire dalle 12.15 CLICCA QUI
- Gli organizzatori del Giro U23 stanno poi sperimentando il Race Control Streaming, che si divide in tre fasi:

- Monitoraggio live della corsa tramite GPS, con i rilevatori di posizione sugli atleti di 3 team, sui titolari delle maglie di classifica e su alcune macchine di servizio; - Diretta Facebook con Radio Informazioni a partire da un'ora dal traguardo: - Diretta video su Facebook dell'arrivo, seguito dalle premiazioni e dalla conferenza stampa. Per saperne di più: https://www.giroditaliau23.it/racecs2020public/

L’abitato più popoloso del comune è nella frazione di Bonferraro, dove è collocato il ritrovo di partenza, sede di varie aziende fra le quali spiccano l’Alé Cipollini DMT (fra altre), gruppo creato nel 1978 dall’intraprendente, ma oltremodo schivo, imprenditore mantovano Federico Zecchetto, e condotto con oculatezza tipica e creatività fertile, alla rilevante realtà produttiva e di diffusione, a livello internazionale, diversificata in pratica in tutti i comparti del ciclismo con un’offerta globale e che ha nella manager Alessia Piccolo di Alé un riferimento di primo rilievo.

Era nativo di Bonferraro Antonio Ascari (1888-Linas - Francia -1925), pilota di F.1, perito in corsa così come il figlio Alberto (Milano 1918-Monza 1955), campione del mondo di F 1 nel 1952 e 1953 accomunati da un tragico destino con la morte in pista.

Dopo il ritrovo e il trasferimento, la bandierina del “via” si abbassa a Sorgà con la corsa che entra subito nel comune di Erbé e in quello di Isola della Scala – comune di nascita del plurititolato Elia Viviani nel 1989 e di Nicola Minali vent'anni prima - per la località di Pellegrina, in panorama di risaie che producono il Riso Nano Vialone Veronese e quindi Salizzole, con il Castello Scaligero. Segue Bovolone, centro di riferimento della zona, polo di produzione dei mobili d’arte in stile, sede di varie aziende, soprattutto alimentari, uniti a fertile agricoltura. Diversi sono gli edifici d’interesse. Pietro Caucchioli (1975), professionista per dieci anni, vincitore di due tappe al Giro d’Italia ed Eleonora Patuzzo (1989), iridata juniores strada nel 2007 dopo il bronzo dell’anno precedente, sono nati qui.

Si prosegue per Oppeano, con la bella chiesa parrocchiale e luogo di residenza della famiglia di Elia Viviani, Palù con la grande villa Maffei Rizzardi, Zevio, popoloso centro con diversi motivi architettonici di specifico interesse. Rientra nella zona di produzione del vino Arcole DOC, di mele, oltre che del riso con i campi irrigati dalle risorgive.

Massimo Strazzer (1969), buon velocista professionista dal 1991 al 2004, è di Zevio.

Si prosegue per Albaro, frazione di Ronco all’Adige, per passare poi da Belfiore, sulla riva destra dell’Adige, con il Santuario della Madonna della Strà, Villa Cipolla e altri edifici di pregio e giungere a San Bonifacio, centro importante della zona e attivo insediamento industriale con molteplici attività di varie dimensioni in diversi settori. I pregi architettonici s’identificano nell’Abbazia Benedettina di S. Pietro a Villanova, la Chiesa di S. Abbondio a Motta e belle ville venete.

E’ qui nato nel 1971 Davide Rebellin, corridore di primo piano già nelle categorie giovanili che è titolare di un corposo, oltre che lungo, lunghissimo palmarès prestigioso e che continua ancora a gareggiare.

Si propone quindi Soave, già – in parte - in area collinare, ai piedi dei Monti Lessini, zona di pregiata viticoltura con il bianco Soave DOC e il Soave superiore DOCG, così come il Recioto di Soave, vino cui è anche dedicato un blasonato gran premio ciclistico dilettanti a Negrar. Di notevole pregio è il Castello Scaligero, fortificazione con mura che racchiudono il borgo originario sul colle. Il Santuario di Santa Maria della Bassanella del secolo XI, la Chiesa di San Lorenzo e quella di San Giorgio, entrambe del XIII secolo sono esemplari di rilievo in tema religioso, mentre il Palazzo di Giustizia e il Palazzo Scaligero, restaurato nel XX secolo ospita la sede comunale. E’ stata sede di partenza delle cronometro conclusive, con arrivo all’Arena di Verona, dei Giro d’Italia 1981 e 1984 che celebrarono, rispettivamente,  i trionfi di Giovanni Battaglin, primo veneto a imporsi nella corsa rosa e Francesco Moser dopo il serrato duello con Laurent Fignon al quale sfilò la maglia rosa, non senza polemiche varie del compianto francese, proprio nella frazione conclusiva.

L’itinerario contempla il passaggio da Cazzano di Tramigna, località nota per l’olio, Cellore con l’abbazia e la parrocchiale dedicate a S. Zeno, è una frazione di Illasi, comune che dà il nome all’omonima valle. E’ da qui che la strada inizia a salire, dapprima dolcemente, passando per Tregnago, luogo nativo di Mauro Finetto (1985) e Andrea “Flash” Guardini (1988), entrambi professionisti di oramai lungo corso. Segue la sua frazione di Cogollo, dove la tradizionale attività agricola è stata affiancata dall’artigianato del ferro battuto e proseguire quindi per Badia Calavena, paese che con la frazione di S. Andrea è noto anche per la fiera dei “bogoni”, ossia le lumache, in dialetto, effigiate anche in una sorta di monumento. C’è quindi il passaggio nel territorio di Selva di Progno, per la sua frazione di Bernardi, in piacevole ambientazione naturale, in zona già abitata dai Cimbri e riflessi della lingua cimbra sono ancora avvertibili in zona, seguito da quello nel comune di Velo Veronese, già capoluogo dei Tredici Comuni dei Cimbri, con il passaggio dalla sua frazione La Bettola, nella Lessinia, zona di turismo con attività agricola accompagnata da quella della trasformazione del latte. Si è oramai in piena salita, toccando ancora il territorio di Velo Veronese passando per la sua frazione di Camposilvano e breve escursione nel comune di Roveré Veronese, lungo una valle con rocce affiorante e serie di monoliti in materiale calcareo modellati da fenomeni erosivi e disseminata da baite con sostanziose offerte gastronomiche locali. Si raggiunge così il GPM – 1^ cat. a m. 1580 – di Lessini (Campoleva), nel comune di Bosco Chiesanuova dopo avere superato la frazione di San Giorgio con impianti sciistici, che offre la possibilità di un vasto e spettacolare panorama che abbraccia un largo orizzonte.

Bosco Chiesanuova è il secondo comune più alto – dopo Erbezzo - della provincia di Verona, a q. m. 1106, è polo sciistico della Lessinia con un frequentato Palaghiaccio, che attirano il turismo, l’attività principale, sia invernale, sia estivo. E’ un piacevole centro con edifici ed eventi di vario tipo, di lunga tradizione nel settore. E’ forte la sua connotazione sportiva e in primo piano la signora della mountain bike, Paola Pezzo (1969), oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996, di Sidney 2000 nel cross country e due volte iridata – 1993 e 1997 -, oltre a una sfilza di titoli europei e mondiali, vera icona della specialità calata nella bicicletta anche in versione familiare. E in tema di biciclette è della confinante Cerro Veronese un valoroso corridore come Damiano Cunego (1981), nato a Verona. Si possono segnalare anche i fratelli Fulvio e Sabina Valbusa, titolati sciatori di fondo, e giocatori di hockey su ghiaccio. E’ nato qui nel 1945 Massimo Moratti, imprenditore e presidente storico dell’Inter, come già suo padre Angelo, che trasferì qui la famiglia durante la seconda guerra.

Il Giro d’Italia ha proposto tre arrivi di tappa: 1957 la cronometro partente da Verona e successo di Charly Gaul, 1958 vittoria di Ercole Baldini mentre nel 1979 si impose lo svedese Bernt Johansson.

Si scende passando dalle località di Borgo Chiesanuova, Corbane e poi Valdiporro con nuovo passaggio nel territorio di Roverè Veronese per la frazione di San Francesco, quindi il capoluogo comunale, sede di un’apprezzata industria dolciaria a livello internazionale. Dopo un nuovo transito nella sua frazione La Bettola, questa volta GPM di 3^ cat. a quota m. 1034, scendere decisamente, entrando pure nel territorio del comune di San Mauro di Saline e ripassare nel comune di Badia Calavena. Qui si riprende a salire per la breve, impegnativa, ascesa al GPM di 2^ cat., a m. 734, di La Collina.

Si va ancora in discesa nel comune di Vestenanova, passando dapprima dalla sua frazione di Castelvero, comune con oltre cento contrade, solcato dal torrente Illasi. Sono vari gli edifici di culto, in territorio ricco di giacimenti fossiliferi oggetto di studio, da secoli, da parte dei paleontologi specialisti per le loro interessanti caratteristiche.

E’ in questo comune che termina la tappa, nella sua frazione di Bolca, a m. 803, arrivo in salita e GPM di 1^ categoria, aldilà della relativamente breve lunghezza dell’ascesa.

E’ in questa località, dominata dal monte Purga d’origine vulcanica, che nasce il torrente Alpone e sorge il Museo dei fossili in una moderna e tecnologica struttura. E’ particolarmente noto il giacimento della Pesciara per i fossili di pesci che lì si trovano. La località è il centro di diramazione di vari itinerari d’interessi per trekking o mountain bike.

E’ una zona che proporrà alla ribalta le sue diverse attrattive proprio in occasione dell’arrivo di tappa di una frazione importante e assai indicativa per la classifica generale.

 

 

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