Che Dio ci conservi La Gazzetta dello Sport, questo è chiaro ed è altrettanto sacrosanto ripeterlo, perché se non è la mamma del nostro movimento, qualcosa di materno ce l'ha chiaramente, perché ci ha regalato gemme preziose come il Giro, la Sanremo, il Lombardia e via elencando fino a giungere a quel figlio nato quasi per caso che è la Strade Bianche, che non sarà ancora Monumento, ma è chiaramente corsa monumentale. Detto questo, grazie alla rosea che ci accompagna da quando eravamo ragazzini, però da chi ha questa storia - che va al di là e ben oltre al solo aspetto sportivo - e ha questo tipo di responsbilità, ci si aspetta qualcosa di più. La Sanremo vinta da un corridore belga davanti ad un galletto per i nostri cugini francese ha meritato una prima pagina intera, per il giornale organizzatore uno spazio molto soffocato a pié pagina. Un po' poco, per chi questa corsa la organizza e dovrebbe stare a cuore come a nessun altro. È vero, lo sappiamo, un Sarri campione d'Italia invitato ad accomodarsi per fare posto ad Andrea Pirlo non è notizia di secondo piano. È chiaramente notizia, ma qualcosa di più per la nostra/vostra Sanremo si poteva fare. O no? Noi saremo anche sempre pronti a fare le pulci ai nostri cugini, ma loro non s'incazzano e le pagine intere ci dedicano... tralalalà, tralalalà, tralalalara laralalà.