Il dibattito è aperto: Turchino o passo di Nava? Riviera o Langhe? Sanremo 292 o 305? Nella sostanza la Sanremo di riserva è piaciuta un sacco, anche perché non ha stravolto lo spartito, è stato solo in parte modificato lasciando intatta l’essenza della corsa, che è data dal suo finale adrenalinico, da cardiopalma. Un finale da cuore in gola che cattura tutti i sensi, li prende, li stravolge e li coinvolge in un turbinio di emozioni che vanno dalla Cipressa in poi. Per alcuni è una corsa che dura un’eternità per dare solo mezzora di passione, per gli estremisti è tutto riconducibile solo e soltanto al Poggio, quindi solo un quarto d’ora di celebrità. Per me l’edizione di quest’anno ha qualcosa di unico e magico: 305 chilometri, nessuno come lei. E poi c’è la durata, abbondantemente sopra le sette ore. Alla Cipressa ci si arriva dopo 6.50 minuti di corsa, quando la Sanremo 292 generalmente si conclude dopo 6 ore e mezza. Insomma, questa soluzione offre qualcosa di più.
«Io dico che l’esperimento della Sanremo 305 ha funzionato benissimo – ci ha spiegato Beppe Martinelli, diesse di lungo corso dell’Astana -. Gli organizzatori sono stati bravissimi ad allestire un piano B che non è assolutamente un ripiego, anzi, è un gran percorso che secondo me andrebbe riverificato, ci vorrebbe la prova del 9 e andrebbe riproposto anche a marzo del prossimo anno per vedere cosa viene fuori. Io non tornerei sui miei passi immediatamente, anche per dare un messaggio a certi sindaci, e a certa politica…».
E io la penso come Martino. In un anno non propriamente benedetto nel quale non ci si è fatto mancare nulla e dove oltre al virus, alle mascherine e al distanziamento sociale, di traverso ci si è messa pure la politica, quella ligure, con 13 sindaci secessionisti del savonese, che al grido di “non pasaràn” come se fossero delle Dolores Ibàrruri, hanno bloccato il transito della corsa sulle loro strade per ragioni di sicurezza e viabilità, come se in questi mesi – per non dire anni – le strade della Liguria fossero il simbolo di sicurezza e viabilità, io le distanze sociali da loro le prenderei. Sarebbe un segnale “politico” a dei politici che non sanno guardare al di là del proprio naso. La Sanremo è corsa planetaria e per loro, nonostante siano gente di mare, l’orizzonte finisce all’altezza degli ombrelloni.