Le prime corse sono già ripartite, ma ci vuole il fascino della Strade Bianche per poter dire che il ciclismo si è veramente rimesso in marcia. Certo, il ritorno non sarà dei più agevoli visto che i corridori dovranno mangiare la polvere della Val d’Orcia prima di arrivare a Piazza del Campo a Siena, in una delle classiche più anarchiche e meno prevedibili del calendario internazionale.
Andrea Vendrame lo sa bene ed è conscio che domare il gruppo in queste prime uscite non sarà semplice: «Siamo pronti, difficile sapere cosa ci attende dopo più di quattro mesi senza corse – spiega il trevigiano dell’Ag2r La Mondiale a tuttobiciweb -. La Strade Bianche è già di per sé una gara caotica e penso lo sarà a maggior ragione questa volta, con tutto il nervosismo classico di una ripresa come questa. Ci sono tanti corridori in scadenza di contratto e alcuni sanno già che cambieranno squadra, quindi correranno con il coltello tra i denti per mettersi in mostra, e penso che sarà difficile persino entrare in fuga. Mi sono allenato bene in altura e ho fatto tutto quello che dovevo, quindi spero di essere competitivo fin da subito. È un anno particolare, quindi se i risultati non arriveranno immediatamente non dovrò disperarmi, però sicuramente pretendo qualcosa da me stesso, visto che mi sono allenato bene».
I protocolli e le vari misure di prevenzione, però, non convincono l’ex Androni, che non nasconde la sua preoccupazione sugli spostamenti che dovrà fare in questi intensi tre mesi di gare: «Un po' di timore ammetto di averlo, questo virus non mi lascia del tutto tranquillo; l'UCI ha predisposto i tamponi ma se il giorno dopo averlo fatto devo prendere un aereo di linea per andare sul posto della gara non vedo dove sia il senso di farlo. Io eseguo tutto quello che mi viene detto, ma soprattutto nei trasferimenti per le varie corse non siamo particolarmente tutelati. Spero di abituarmi col passare del tempo, ma per il momento è difficile non pensare al fatto che questo virus è ancora in circolo».
Vendrame assicura però che la sua preoccupazione svanirà non appena dovrà fare sul serio in gara. Tra le altre cose, quest’anno sarà per la prima volta al via della Milano-Sanremo: «È il mio primo obiettivo post lockdown, spero di arrivarci in buona forma e vedere a cosa posso ambire. Il percorso è un po' cambiato, bisognerà gestirsi al meglio possibile, perché 300 km sono infiniti, in particolare per un debuttante come me. Il percorso sembra leggermente più duro, quindi meglio per me, sperando che i velocisti siano costretti a soffrire di più. Dopodiché Giro di Vallonia, Campionato Italiano e proverò a giocarmi una maglia azzurra in vista dell'Europeo di Plouay, sperando di aver ottenuto qualche buon risultato in queste prime uscite».
A quel punto ci saranno Tirreno-Adriatico e Giro d’Italia: «Vincere una tappa al Giro d'Italia è l'obiettivo principale dell'anno. Dopodiché vivrò alla giornata perché non ho punti di riferimento per capire cosa aspettarmi. Correremo molte gare in periodi inusuali, con meteo differenti, e credo che anche questo sarà un fattore».
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