Chi conosce Vittoria Guazzini, poliedrica atleta toscana della Valcar –Travel & Service, sa che è capace di infiammare il grande pubblico. Forte, potente, determinata, ma soprattutto sempre all’attacco, senza paura di prendere il vento in faccia.
«Anche se abbiamo caratteristiche ben diverse mi ha sempre affascinato il modo di correre di Contador - confessa l’atleta di Prato, pluricampionessa mondiale su pista nella categoria junior - sempre generoso, sempre all’attacco».
Quanto ti manca correre su strada?
«Tanto. Il ciclismo non è stare davanti a un muro a pedalare sui rulli come abbiamo fatto nel lockdown. Un periodo che non ho vissuto troppo bene e che mi ha toccato. Non era incoraggiante stare chiusi in casa con tutte le notizie che ci venivano proposte, un po’ l’ho accusato. Meno male che ora ci siamo potute ritrovare».
Hai rivisto le tue compagne di squadra nel ritiro di Livigno. Come ti sembra il gruppo di quest’anno?
«Il gruppo è fantastico, mi trovo bene sia in gara che fuori. Il ritiro è stato un modo per riavvicinarsi dopo tanti mesi, ma sia a Livigno che in nazionale a Montichiari, ho notato che il legame tra noi è talmente forte che è come se ci fossimo sempre viste».
A proposito di Montichiari, tu sei una delle colonne della nazionale azzurra su pista. Il rinvio dei Giochi di un anno può essere un vantaggio per la nostra nazionale, visto che siete giovanissime?
«Io penso che se non succedeva niente, era meglio. Certo, per noi atlete più giovani avere un anno in più per crescere e allenarci e potrebbe essere un vantaggio. Personalmente, dopoil ritiro di Livigno mi sento in crescita: sono salita in altura con una condizione non alta, perché ho lavorato senza strafare: ora sto facendo lavori di perfezionamento».
Quando ti potremo vedere in gara?
«Tra pochi giorni, proprio in pista. Correrò a Fiorenzuola ad inizio agosto e poi a Pordenone».
E per quanto riguarda la strada?
«Quest’anno vorrei fare bene alle classiche del Nord. Per cui prima farò alcune gare open ad agosto, poi La Course by le Tour de France a Nizza, il Boels Ladies Tour e - come detto - le classiche».
Lo scorso anno hai disputato il tuo primo Giro delle Fiandre. Che sensazioni hai avuto?
«Il salto è stato grande, ma è stato bellissimo. Quando intorno a me vedevo ragazze come Van der Breggen, Van Vleuten e Bastianelli, mi sono detta ‘Finalmente sono qui con le grandi’. Un’emozione grandissima. Qui alla Valcar - Travel &Service c’è la possibilità di fare grandi corse e accumulare l’esperienza che mi sarà utile per i prossimi anni. Non vedo l’ora di tornare là a pedalare con le mie compagne».
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