È uno degli argomenti che da mesi ormai ci accompagnano: il coronavirus ha dato nuovo slancio all’utilizzo della bicicletta in qualsiasi sua forma. Grazie anche all’ormai famigerato bonus - 190 i milioni stanziati dal governo - che però non è ancora stato erogato: fino a 500 euro per ogni acquisto con l’attesa dell’annunciata applicazione web che si protrae e ancora non si vede all’orizzonte. Mentre una applicazione “pirata” e illegale sulla piattaforma Google Play, che presto verrà cancellata, è già ben presente…
Ricordiamo a che punto stanno le cose: il buono mobilità può essere fruito utilizzando la specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell'ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. Per accedere all'applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
L'app, assicurano i governanti, eviterà qualsiasi rischio di "click day" perchè a far fede sarà la data di acquisto delle biciclette: chi ha speso prima, prima avrà il rimborso.
Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.
Il bonus è personale: in una famiglia di 4 persone, con due genitori e due figli maggiorenni, hanno tutti diritto al bonus bici.
Gli acquisti possono essere fatti in qualsiasi negozio, basta richiedere la fattura, poi nella seconda fase sulla piattaforma che sarà rilasciata e comunicata attraverso il sito del Ministero dell’Ambiente sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa (l’adesione è ovviamente volontaria). Lo stesso vale per rivenditori online che dovranno essere accreditati sull'applicazione web: anche in questo caso, è necessaria una fattura, anche in lingua inglese, che abbia però tutte le voci di una fattura italiana.
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