Non si pone obiettivi particolari, gli basta lottare con gli avversari più forti per la vittoria. Gabriele Arzilli è il figlio dell'ex professionista Fabrizio Arzilli, due stagioni alla Cantina Tollo, dal quale ovviamente ha erediato la passione per il ciclismo. «Le prime pedalate me le ha regalate il mio babbo. Avevo appena compiuto 6 anni, mi mettevo dietro a lui, o di fianco, per paura delle macchine. In quei giorni ho scoperto la bicicletta, e cosa significa correre».
Arzilli viene da un 2019 caratterizzato da due successi, a Stabbia in provincia di Firenze, e a Calvagese della Riviera sulla sponda bresciana del Lago di Garda. Di occasioni per vincere ne ha avute ancora un paio, nella Roubaix da Burbaneè a Borgomanero, nel Novarese, e nel campionato toscano a cronometro a squadre dove si è classificato al secondo posto. E per tre volte ancora è salito sul podio: terzo a La Stella di Vinci, Massa Finalese e Chiesanuova Uzzanese.
«A pensarci bene è stata una buona stagione, proprio bella. Ero al debutto tra gli juniores, e vincere non è mai facile. Sapevo di essermi preparato bene, ma da lì a vincere ce ne vuole. Anche la fortuna ha il suo peso».
Arzilli è di Santa Maria a Monte, comune della provincia di Pisa, il paese degli ex professionisti Gabriele Balducci (attuale direttore sportivo della dilettantistica Mastromarco) e Massimo Donati. Gabriele vive con il padre Fabrizio, che fa il giardiniere, la madre Verusca, maestra presso le scuole elementari di Montecalvoli, e la sorella maggiore, Greta, che gioca a pallavolo. Arzilli frequenta il Liceo Scientifico Sportivo "Antonio Pesenti" a Cascina, e in gruppo è stato ribattezzato "Casper" come il fantasmino protagonista della famosa serie tv di cartoni animati, perchè bravo a scomparire improvvisamente dalla vista degli avversari in corsa. Velocista, che si difende bene in salita, il giovane toscano, 18 anni in agosto, è alto 180 centimetri per un peso di 62, e difende i colori del gruppo sportivo Stabbia Ciclismo diretto da Michele Maglio e Tiziano Antonini.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Va discretamente bene, sicuramente meglio delle ultime stagioni. In crescita soprattutto a livello giovanile».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 6 anni da G1 per la San Miniato S.Croce, con una SP Racing nera e rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per la sua classe e potenza».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«L'atletica leggera, in particolare i 200 e i 400 metri perchè sono specialità esplosive».
I tuoi peggiori difetti?
«Voglio sempre avere la ragione, perchè faccio rispettare i miei ideali».
Il tuo modello di corridore?
«Michael Matthews».
Cosa leggi preferibilmente?
«Principalmente libri di sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere e il fisico».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Qualche regolamento obsoleto, e in gara lascierei ai corridori più libertà di agire».
Piatto preferito?
«Pizza».
Film che ti ha emozionato?
«Il Ciclone di Pieraccioni».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Tommaso Dati, mio compagno di squadra«.
Il bello del ciclismo?
«L'ambiente delle gare, la squadra, le trasferte con i compagni e i ritiri».
Paese preferito?
«La Svizzera per il tenore di vita».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Lascio agli altri il giudizio».
Hobby?
«Pescare e cucinare».
La gara che vorresti vincere?
«Campionato del Mondo».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Riuscire a lottare con gli avversari per la vittoria».
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