Ci ha creduto fino all'ultimo ma, dopo un'attenta riflessione, il Velodromo Francone ha deciso di annullare l'edizione 2020 della Sei Giorni di Torino. Fissata in calendario per la prima settimana di luglio come il grande evento dell'estate e poi rinviata a settembre a causa della pandemia, la manifestazione quest'anno non si svolgerà.
Due sono le motivazioni che hanno indotto il direttivo del Velodromo a prendere questa decisione. Innanzitutto le difficoltà organizzative determinate dai rigidi protocolli di sicurezza giustamente stabiliti dopo il Covid-19: misure che renderebbero assai complicato per lo staff organizzativo del Velodromo Francone accogliere ogni giorno per una settimana centinaia di persone tra pubblico, atleti e accompagnatori provenienti da tutto il mondo.
La seconda motivazione è di natura economica e, di conseguenza, di responsabilità. Le Istituzioni, comprensibilmente, hanno deciso di indirizzare verso situazioni più urgenti le risorse dedicate a contribuire al finanziamento della Sei Giorni 2020. Al tempo stesso il Velodromo Francone non ritiene opportuno coinvolgere gli Sponsor, che da sempre costituiscono la vera e fondamentale fonte di finanziamento dell'evento. Siamo sicuri che gran parte delle Aziende che storicamente sostengono il Velodromo non negherebbero il loro aiuto neanche quest'anno, ma chiedere contributi a un mondo imprenditoriale che sta lottando contro gli effetti della crisi determinata dalla pandemia ci parrebbe scorretto e irresponsabile.
Di qui la decisione di concentrare tutte le risorse di cui il Velodromo dispone autonomamente – risorse umane ed economiche – sulle categorie giovanili del Centro federale di Avviamento alla Pista, che ha ripreso l'attività il 10 giugno con un numero mai così alto di atleti provenienti da tutto il Piemonte.
«Riteniamo che questa sia la decisione più responsabile e corretta – commenta il presidente del Velodromo Francone, Giacomino Martinetto – Concentriamoci su quella che è da sempre la vera mission del Velodromo, la formazione dei giovani, che quest'anno sono tanto numerosi da costringerci ad organizzare doppi turni di allenamento per andare incontro alle esigenze di tutte le Società, senza comunque escludere un'eventuale competizione interregionale giovanile in autunno se la situazione e i regolamenti ce lo permettereanno. Ripartiamo da qui. Torneranno tempi migliori e ripenseremo ai grandi eventi, ma in questa fase è giusto così».
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