"Dopo il Trofeo Laigueglia non siamo più riusciti ad organizzare le altre corse del GS Emilia, ma subito mi sono messo al lavoro per riprogrammare la seconda parte di stagione. Ora siamo pronti e speriamo di poter gareggiare. Se devo dire la verità stiamo già pensando al 2021 dove vogliamo ripresentarci alla grande. Per la ripresa post quarantena invece abbiamo preso tutte le misure del caso adottando un Protocollo sulla falsariga di quello spagnolo". Adriano Amici ha così spiegato agli appassionati di ciclismo cosa prevede il futuro delle corse da lui organizzate durante la diretta di LelloFerrara3.0.
Il patron in particolare si è soffermato sul Giro dell'Emilia: "E' una corsa che starebbe benissimo tra i monumeti del World Tour, credo che la qualità dei partenti parli da sola. Lo scorso anno avevamo al via 5 vincitori di grandi giri e Roglic ha piazzato un numero superbo. Qualche anno fa non facemmo il salto nella massima serie per questione di costi, ma un arrivo come il nostro non ce l'ha nessuno".
E sul Giro dell'Emilia 2020: "Probabilmente il San Luca sarà chiuso alle auto al seguito e ci saranno una serie di restrizioni, ad esempio non avremo i momenti di festa che ci hanno sempre contraddistinto. Staremo alle disposizioni del Comune di Bologna".
Amici ha fatto anche un lungo escursus sulla sua carriera di ciclista prima, e di organizzatore, poi. "Ero un corridore di fondo (gruppo), a 28 anni ho smesso perchè dovevo lavorare e mantenere la famiglia, avevo un figlio piccolo. Poi alla Sei giorni ebbi l'illuminazione e decisi che volevo diventare organizzatore".
Un ultimo aneddoto: "La mia unica vittoria? Un regalo frutto di un accordo con Gimondi e Merckx perchè si gareggiava nel mio paese".
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