Non ci saranno oggi cinquantamila persone e più alla base di Rivolto, per assistere alla partenza della 15esima tappa del Giro d’Italia. Il duello, prevedibile, in salita tra Nibali, Carapaz, Fulgsang e, chissà baby Evenepoel, è rimandato a ottobre inoltrato causa pandemia e allora?
I professionisti friulani, e qualcuno che lo diventerà presto, non si arrendono all’inevitabile, al virus che ha ingabbiato il mondo, e fremono per tornare alle corse. Di più, sono talmente ancorati alla loro terra, da essere saliti ieri in quota di buon grado, accettando l’invito del Messaggero Veneto, per mandare un abbraccio ai centinaia di volontari, su tutti il capopopolo Enzo Cainero, e ai migliaia di tifosi che, tra oggi e martedì, quando si sarebbe dovuta correre la Udine-San Daniele, seconda tappa friulana della scorpacciata rosa, si sarebbero dati appuntamento sulle strade del grande ciclismo.
«Portate pazienza, le cose miglioreranno e in ottobre fatevi trovare pronti perché il Giro d’Italia arriverà»: questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri mattina alle Bocchetta di San Antonio, in pratica il primo gran premio della montagna di quella Udine-San Daniele.
È bastato creare un gruppo whatsapp e lanciare l’idea e tre professionisti, la regina del ciclismo in Fvg e un aspirante olimpionico, hanno accettato l’invito con entusiasmo. Assenti giustificati Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation), il pordenonese che però ha annunciato il suo forfait a malincuore mandando un grande saluto alla comitiva e “lo svizzero” Enrico Gasparotto, ancora impossibilitato da Lugano a tornare in visita parenti a Casarsa, ma che ha voluto inviare una foto significativa del suo allenamento quotidiano. L’appuntamento era per le 11. Le indicazioni erano chiare: arrivo a scaglioni, distanza di sicurezza e mascherina addosso per il flash-mob, anche per dare l’esempio ai tanti cicloturisti “furbetti del gruppetto” .
I primi a presentarsi, con buon anticipo, alla Bocchetta, specie nei fine settimana crocevia obbligato per gli allenamenti di centinaia di cicloturisti, sono stati Elena Cecchini, vicecampionessa europea e tre volte tricolore della Canyon-Sram, ma ieri in divisa Fiamme Azzurre suo gruppo sportivo, scortata da Matteo Fabbro, 24enne pro codroipese della Bora Hansgrohe e Jonathan Milan, 19enne del Team Friuli, non ancora pro ma già medaglia d’argento con il quartetto dell’inseguimento ai Mondiali di Berlino, ultimo appuntamento ciclistico che conta prima della pandemia. Un “Frecciarossa” della pista col fisico possente che, pur di unirsi alla compagnia, si è sciroppato salite piuttosto indigeste. Hanno scelto per raggiungere il gpm la salita da Faedis via Canebola, quella che il 20 ottobre si vestirà di rosa. In quota, col Friuli ai loro piedi, nemmeno il tempo per un saluto che dal versante di Porzus sono piombati gli altri due pro: Alessandro De Marchi, bujese della Ccc, con i suoi 34 anni appena compiuti uno dei veterani del gruppo, e il neoprofessionista Nicola Venchiarutti, 21enne di Osoppo dell’Androni, uno che in gennaio, prima del cataclisma, era riuscito a mettersi già in mostra in una serie di corse in giro per il mondo.
«Non vedo l’ora di gareggiare - ha detto Nicola - aspetto di conoscere il programma del team e ho un sogno nel cassetto: tornare qui il 20 ottobre in gruppo. Vorrà dire che sarò stato selezionato per il mio primo Giro». Un sogno. Anche per Matteo Fabbro. Il “talentino” spera di poter esserci al Giro. Una tappa parte dalla sua Rivolto e poi la madre lavora alla Base. «Tutto ruota intorno a quello che deciderà di fare Peter Sagan il capitano del team, ma io tra gli under 23 la Coppa San Daniele l’ho vinta, e la tappa del Giro che passerà di qui arriverà nello stesso circuito». Prima gara per lui sarò a fine luglio, la Vuelta a Burgos a fine luglio. «Virus permettendo», sorride.
Milan? Lo provochiamo: «Quando proverai il record dell’ora?». I tecnici dicono abbia un “motore” superlativo. «Macché, spero un giorno di passare professionista, prima vorrei partecipare alle Olimpiadi e intanto non so ancora se quest’estate si disputeranno gli Europei under 23 in Portogallo. Una volta alla settimana vado ad allenarmi al velodromo di Montichiari. Le misure di sicurezza sanitarie sono severissime».
Elena Cecchini? Nel gruppo whatsapp del flash-mob la fidanzata di Elia Viviani (tornato a Montecarlo per impegni col team Cofidis) è tra le più attive. «Punto a far bene al Giro rosa in settembre e alle classiche in ottobre, speriamo però che in Friuli si possa correre il Giro. Lo meriterebbero Cainero e i tanti volontari che si impegnano per organizzare le tappe». È lo stesso pensiero di Alessandro De Marchi: «L’importante è che si riparta e si torni presto a gareggiare per lasciarci alle spalle questo momento, speriamo di essere in gruppo il 20 ottobre. A Cainero e ai volontari dico di prepararsi e organizzare il solito grande evento». Via con la foto di gruppo, con mascgerina e a distanza. «A presto ragazzi e grazie». Le strade dei moschettieri si dividono per continuare la fatica quotidiana.
dal Messaggero Veneto
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