Lo scrive La Gazzetta dello Sport con comprensibile soddisfazione per mano di Ciro Scognamiglio: Vincenzo Nibali correrà il Giro d'Italia, corsa per altro già vinta dal siciliano in due occasioni, nel 2013 e 2016, e sfiorato nel 2019 (2° alle spalle di Carapaz).
Il capitano della Trek Segafredo «ha scelto di seguire la stessa rotta tracciata prima che la stagione venisse stoppata dal coronavirus il 14 marzo - scirive Scognamiglio -: l’ufficialità da parte della Trek-Segafredo arriverà presto, forse già oggi. Resta quindi la rosa in cima ai pensieri del 35enne siciliano: il Giro non è soltanto la corsa del cuore ma anche quella che più di tutte costituisce una sorta di seconda pelle, visti i 6 podi conquistati nelle ultime sei partecipazioni, come a nessuno era mai riuscito. Senza dimenticare che il terzo successo — ottenerlo a quasi 36 anni sarebbe un altro record — lo porterebbe sul livello di Galetti, Brunero, Bartali, Magni, Gimondi e Hinault. Enzo è pronto a ricominciare dalle Strade Bianche il primo agosto in un calendario che si annuncia prettamente italiano: l’unica eccezione di prestigio è naturalmente il Mondiale, che è previsto — per adesso — in Svizzera il 27 settembre e non può che essere un obiettivo. Ma per il resto sarà l’Italia a predominare: Nibali — che al Giro potrà contare su una pedina fondamentale come Giulio Ciccone — ha previsto di essere, tra l’altro, al Lombardia dell’8 agosto, alla Milano-Sanremo del 22 e alla Tirreno-Adriatico che è prevista dal 7 al 14 settembre. Mentre al Tour de France la Trek-Segafredo punterà in chiave classifica generale sull’australiano Richie Porte e sull’olandese Bauke Mollema, senza dimenticare che era stato già previsto il debutto alla Boucle per l’iridato danese Mads Pedersen».
Al Giro ci dovrebbero quasi certamente essere il campione uscente, l’ecuadoriano Richard Carapaz; del danese Jakob Fuglsang; e del 20enne fenomeno belga Remco Evenepoel, ammesso che già sia pronto.